Scrivono, infatti: “ La nostra esperienza ci ha reso ben chiaro che la città vive un profondo disagio che rischia di farla sprofondare in un baratro”. Ricordano, inoltre, come più di sei mesi di mobilitazioni e proteste hanno avuto come unico risultato quello di vederli costretti a occupare giorno e notte il campanile del Duomo. Sono, infatti, lassù da oltre due settimane, in un tentativo estremo di non farsi dimenticare. Il campanile, cuore della città, deve rappresentare il crescente disagio dei suoi figli. Così, vista l’incapacità della politica, l’appello degli ottanta ex Sarvirail è quello di riunire tutte le categorie in difficoltà a Piazza Duomo, “sotto quel campanile simbolo di una profonda sofferenza ma che può rappresentare un punto di partenza per una nuova Messina”. Se è vero che l’unione fa la forza, giovedì pomeriggio sarà una grande occasione.
Servirail, Atm, Messinambiente sono solo una parte di quella Messina che fatica a guardare con ottimismo al futuro, e non è solo il disagio di 10 o 100 famiglie, è la voce di una comunità che chiede l’attenzione e l’intervento di tutte le istituzioni competenti per il bene e la salute dell’intera città.