Testamento spirituale di Pirandello
I–Sia lasciata passare in silenzio la mia morte. Agli amici, ai nemici preghiera non che di parlarne sui giornali, ma di non farne pur cenno. Nè annunzi nè partecipazioni.
II–Morto, non mi si vesta. Mi s’avvolga, nudo, in un lenzuolo. E niente fiori sul letto e nessun cero acceso.
III– Carro d’infima classe, quello dei poveri. Nudo. E nessuno m’accompagni, nè parenti nè amici. Il carro, il cavallo, il cocchiere e basta.
IV– Bruciatemi. E il mio corpo, appena arso, sia lasciato disperdere, perchè niente, neppure la cenere, vorrei avanzasse di me. ma se questo non si può fare sia l’urna cineraria portata in Sicilia e murata in qualche rozza pietra della campagna di Giregenti, dove nacqui.
Luigi Pirandello