Elezioni in Messico, vince Pena Nieto e dopo 12 anni torna al governo il Pri ma è polemica

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Dopo 12 anni di esilio all’opposizione il Partito Rivoluzionario Istituzionale (Pri) è tornato al potere grazie alla chiara vittoria nelle urne di Enrique Pena Nieto, il telegenico avvocato quarantacinquenne che ha riconquistato la presidenza del Messico per la forza politica che ha governato il paese dal 1929 al 2000, imponendosi con un vantaggio di circa otto punti sul suo principale avversario, il progressista Andres Manuel Lopez Obrador, che però non ha ancora ammesso la sua sconfitta.

Assumo con emozione, impegno e pieno senso della responsabilità il mandato che mi è stato affidato“, ha dichiarato Pena Nieto nella sua prima dichiarazione dopo che l’Istituto Federale Elettorale (Ife) ha reso note le cifre del suo Conteggio Rapido, una proiezione statistica dei risultati in base a campioni rappresentativi di tutti i circuiti elettorali del paese, che gli attribuiscono fra il 37,9 e il 38,55% dei voti. Il presidente eletto ha affermato che i cittadini messicani “hanno parlato con assoluta chiarezza“, esprimendo la loro scelta a favore di un “cambiamento con direzione“, e ha chiesto ai dirigenti di tutti i partiti di collaborare lealmente con il prossimo governo nella sua azione, indicando come priorità la lotta contro la disoccupazione e il narcotraffico: “con il crimine organizzato non vi sarà né patto né tregua“, ha assicurato.

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