Sit-in contro la chiusura del Tribunale di Castrovillari (Cs). Una delegazione cosentina in protesta a Roma

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Sono trentanove i delegati dei sindaci del circondario di Castrovillari (Cs), con gli avvocati e i dipendenti del tribunale di Castrovillari, che stanno manifestando a Roma, presso la sede del Ministero di Giustizia. La loro protesta è contro la soppressione della struttura giudiziaria cosentina. In particolare, una delegazione dei sindaci chiede di parlare con il ministro Severino. Inoltre, durante il sit-in, è stata depositata una cassetta con dentro alcune migliaia di schede elettorali dei cittadini della zona. Tale manifestazione si è originata dal piano di ‘spending review’ del governo che prevede la soppressione di alcuni uffici statali periferici tra cui giudici di pace e tribunali. Prima di recarsi a Roma, è stata organizzata nei giorni scorsi una fiaccolata proprio a Castrovillari e si stanno raccogliendo firme e tessere elettorali. Come spiega uno dei promotori “le proteste nascono da alcune considerazioni: un piccolo tribunale (20 giudici) costa annualmente allo Stato, esclusi ovviamente gli stipendi dei dipendenti, quanto lo stipendio di un parlamentare; annualmente lo stato risarcisce fior di quattrini ai cittadini che lo citano per le lungaggini dei processi e cosa si pensa di fare? Tagliare la giustizia e non potenziarla; nello specifico Castrovillari avra’ per dicembre un nuovo palazzo di giustizia che e’ costato “solo” 14 milioni di euro, oltre ad un’aula bunker ed un super carcere funzionanti dagli anni ’90 che sono costati miliardi di lire. E’ dagli anni ’80 – si legge infine – che Castrovillari infligge centinaia di anni di carcere a cosche e malavitosi, lavorando per lunghi periodi con l’esercito che dormiva nelle cancellerie”.

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