Regionali Sicilia: Musumeci ufficializza la sua discesa in campo e dichiara guerra a finiani, lombardiani e miccicheiani

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Che gli scricchiolii potessero diventare fragoroso tonfo era un sospetto nutrito da molti. Ad annunciare novita’ nell’aria era stato il presidente della Camera Gianfranco Fini, che dalle pagine di Repubblica ieri mattina aveva avvertito: “Lo scenario siciliano e’ in movimento, non e’ cosi’ definito come sembra“. E puntuale lo stravolgimento e’ arrivato. Il colpo di scena e’ affidato ad una nota stringata diramata ad ora di cena dal segretario regionale di Grande Sud in Sicilia Pippo Fallica. “Abbiamo compreso perfettamente che lo spirito sicilianista che aveva spinto Gianfranco Micciche’ a fare un passo indietro non e’ stato sposato da Nello Musumeci – dice – Quest’ultimo da l’idea di preferire alla crescita della nostra Sicilia, un accordo con il Pdl, anche senza le garanzie che avevamo chiesto dopo l’esperienza del governo Tremonti-Lega. Grande Sud non rinuncia al progetto originario -conclude Fallicapertanto ho chiesto un incontro urgente a Gianfranco Micciche’ per riesaminare la nostra scelta“. Parole che suonano come un chiaro dietrofront e alle quali a stretto giro di posta si aggiungono quelle di Giovanni Pistorio, leader del Partito dei siciliani, evoluzione del vecchio Mpa di Raffaele Lombardo.  “Condividiamo la posizione di Grande Sud sulla candidatura di Musumeci e sulla sua organica appartenenza al Pdl e a La Destra – dice – Invitiamo Gianfranco Micciche’ a lavorare per la costruzione di una vasta area sicilianista. Se Micciche’ accettera’, proporremo agli organi del nostro partito, ed ai nostri alleati, la sua candidatura a presidente della regione“. La frattura interna al centrodestra e’ servita. Miccicheiani e lombardiani scaricano il leader siciliano de La Destra, Nello Musumeci, a meno di 24 ore dalla conferenza stampa che s’è svolta stamattina a Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea regionale siciliana, a Palermo, con la quale l’ex presidente della Provincia di Catania ha annunciato ufficialmente la sua discesa in campo nella corsa a Palazzo d’Orleans. Accanto a lui restano il Pdl di Angelino Alfano e il Pid di Saverio Romano. Archiviata l’ipotesi di una grande alleanza a destra, il fronte sicilianista si ricompone attorno a Micchichè, che incassa anche l’appoggio dei finiani siciliani.

Intanto Nello Musumeci, leader de La Destra e candidato alla Presidenza della Regione siciliana, ha sciolto le riserve: correra’ per Palazzo d’Orleans, con l’appoggio del Pdl. “L’incontro di questa mattina – ha detto nel corso di una conferenza stampa a Palazzo dei Normanni a Palermo – era stato programmato nella mattinata di ieri. Le vicende che lo hanno preceduto non hanno assolutamente modificato di una virgola il significato. Sostanzialmente al di la’ di una legittima amarezza credo di potervi dire che non ho assolutamente ripensamenti“. ”Io sono garante di quel progetto e del significato profondo di questa battaglia. Le ragioni del disimpegno di Grande Sud, Partito dei Siciliani e Fli, che non comprendo, sono riconducibili ad altri tavoli ed altri luoghi“. “Non ci sto – aggiunge – nell’essere indicato come colui che non ha saputo salvaguardare l’integrita’ del progetto sicilianista, consentendone la contaminazione di forze non regionaliste“. “Non mi chiedete dal mio punto di vista quali sono le ragioni di questo gesto, ma certamente tutto quello che e’ accaduto da ieri pomeriggio non ha nulla a che vedere con progetto sicilianista e la sua presunta contaminazione“. “C’e’ stato qualche momento in cui qualcuno mi ha detto ‘chi te lo fa fare’, ma la stagione drammatica della nostra terra merita un atto d’amore da parte di chi sa di poter profondere tutte le proprie energie per contribuire a scrivere un capitolo nuovo. Mi sono mosso su un campo minato. Su un terreno cosparso di veleni, odi, livori dovuti alle vicende politiche degli ultimi anni. Ma il tasso di odio era umanamente inimmaginabile”. “La Regione deve restituire ai siciliani il diritto alla speranza. Da adesso saro’ il candidato dei siciliani che credono nel cambiamento“, ha concluso Musumeci.

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