Le inchieste di StrettoWeb – Le “nostre” montagne abbandonate, reportage dal Passo della Limina

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Lo stato ambientale delle montagne nel nostro territorio non è delle migliori. Anni ed anni di abbandono, di incuria, hanno provocato inquinamento con enormi danni alla flora e alla fauna. Inquinamento accentuato dalla malavita, la quale, pare abbia “nascosto” (le inchieste della magistratura sono ancora in corso) rifiuti tossici nelle nostre aree verdi,provocando, tra l’altro, l’aumento di tumori e malformazioni nei neonati. Anche la montagna che sovrasta Cinquefrondi, il Passo della Limina, è in un totale degrado ed abbandono. Basta fare una semplice passeggiata o a piedi o in auto e si noterà il totale stato di sfacelo. Alcune carreggiate sono quasi impraticabili, date le frane causate dai temporali autunnali ed invernali, numerosi rifiuti ingombranti abbandonati lungo i lati della strada: elettrodomestici, cucine, macchine di vario tipo, una segnaletica quasi inesistente.
Oltre tutto questo, vi è la presenza di una vegetazione estremamente fitta, sinonimo di poca cura ma nello stesso tempo di vita e rigoglio. Un luogo, che dovrebbe essere rifugio di turisti e cittadini, sta, invece, diventando una vero e proprio luogo discarica, con l’aggravante di non essere riusciti a valorizzare le tante bellezze presenti nel territorio montano. In località “Parlato”, ove sorge una fontana che rinfresca i visitatori soprattutto nel periodo estivo, esiste un area pic-nic, con tavoli, barbecue, posti a sedere, qualche giostra per bambini, ma anche in questo luogo l’incuria regna sovrana e l’investimento di denaro pubblico per la costruzione dell’area pur essendo stato imponente è andato perso. Come non ricordare, inoltre, le numerose buche nell’asfalto, i sentieri non più percorribili, i terrbili burroni non protetti dal sistema dei guard rail. Ma, lungo il tragitto che porta al cosiddetto villaggio della Limina, vi è la cattedrale del deserto per eccellenza l’ostello della gioventù o meglio il riparo degli animali domestici perchè, purtroppo, questo è diventato. Doveva essere un luogo ricettivo ma è diventato una vera e propria stalla.Non c’è da meravigliarsi, quindi,  se le nostre montagne sono poco frequentate e se non diventano fonte di sviluppo turistico-ambientale. Qui mancano neve, strutture e impianti sciistici è vero, ma finché il territorio sarà abbandonato a se stesso e maltrattato dall’uomo, non potrà mai diventare fonte di crescita.

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