Reale preoccupazione invece viene mostrata da Croce, che non ha voluto illudere sulle possibilità di salvezza dell’ente. Infatti, secondo quanto lui stesso ha spiegato ai presenti oggi a Palazzo Zanca, le casse comunali custodiscono solo 1,5 milioni di euro. Finanziamenti dovrebbero giungere sia dal Governo (14 milioni) e sia dalla Regione, che dovrebbero versare circa 5 milioni di euro per l’emergenza rifiuti. Inoltre, il Comune di Messina vanta un credito di 50 milioni di euro che però non è ancora riuscito a riscuotere. Non meno importante è la vicenda relativa al patto di stabilità 2011, che è stato sforato e che costa al Comune ben 7 milioni di euro. Insomma la situazione ora appare in tutta la sua drammaticità: persino gli stipendi di novembre e dicembre spettanti ai dipendenti comunali potrebbero svanire nel nulla. Croce, dal canto suo, ha cercato di scuotere i consiglieri comunali, premendo, in particolare, sull’approvazione della delibera dell’Imu e sull’introduzione della tassa di soggiorno.
Infine, durante la riunione di stamane si è parlato anche delle aziende partecipate. Riguardo la situazione dell’Atm, Croce ha dichiarato la sua intenzione di mettere a capo dell’azienda un grande manager, che possa rivedere l’impostazione del personale, attraverso un piano industriale rinnovato. Niente licenziamenti secondo il commissario straordinario, che suggerisce di rivedere il libro paga dell’azienda di trasporti, sul quale compaiono i nomi di 600 dipendenti.
Toccati anche argomenti quali il secondo palazzo di giustizia, gli svincoli e i numerosi esperti convocati da Buzzanca. I consiglieri comunali ora si sentono fiduciosi sotto la guida del dott. Croce, al quale spetta una grande responsabilità: salvare il Comune di Messina.
Messina, le casse comunali piangono. Croce: tre mesi di tempo per evitare il dissesto
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