Messina: Renato Accortinti sindaco? Parliamone. Intervista esclusiva al leader ‘No Ponte’ che potrebbe candidarsi

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Se ne continua a parlare da molto tempo in città. Renato Accorinti, 58enne docente di educazione fisica, noto per le sue numerose battaglie civiche, su tutte la campagna No Ponte, in quest’ultimo periodo sta ricevendo numerose sollecitazioni per una sua possibile candidatura a Palazzo Zanca.

Renato, è un personaggio molto popolare e anche molto discusso. La sua testardaggine nel perseguire le proprie battaglie lo ha sempre contraddistinto. E’ d’obbligo precisarlo, o lo si ama o lo si odia. Non ama i mezzi termini, e non le manda mai a dire. In questo periodo storico, in cui prendono piede liste civiche, grillini e l’antipolitica, l’idea di Accorinti sulla poltrona di primo cittadino, sembra proprio calzare a pennello.

Non mi ha mai sfiorato l’idea di candidarmi, non aspiro ad  avere nessuna poltrona. Da 40 anni faccio lotte sociali, e amo interessarmi al bene della comunità. Se fossi Sindaco, non cambierei assolutamente stile di vita e continuerei a lottare per i diritti di tutti, a partire dagli ultimi. E’ già successo in passato che abbia avuto proposte da associazioni o personalità comunitarie per spingermi alla candidatura. La popolazione messinese conosce il mio passato e le mie lotte, sanno che amo questa terra, e che non li tradirei mai! Voglio precisare che non mi autocandido e che non ho preso nessuna decisione. Se ci sarà la volontà di tanti cittadini che mi chiederanno di fare questo passo potrei pensarci.

Accorinti Sindaco
Ecco come si comporterebbe nelle vesti di primo cittadino.

“Se fossi Sindaco non vorrei soldi dalla politica, e vorrei rimanere con il mio stipendio da insegnante, per non perdere il contatto con la realtà. Guadagnare molti soldi dalla pubblica amministrazione non è un buon esempio e mi sembra immorale, e difficilmente si comprenderebbero i problemi della quotidianità di quasi tutti i cittadini. Non vorrei avere dai cittadini la delega in bianco, perchè mortificherebbe la democrazia. Chiedo a una popolazione veramente matura un salto di qualità; la partecipazione alla soluzione dei problemi comunitari. Essere primo cittadino vuol dire mettersi al servizio della città. Bisogna governare, non comandare. Chi mi conosce, sa che non  amo i privilegi e dunque nessuno potrà venire a chiedermi dei favori, solo diritti. Per i diritti farei l’impossibile.”


“Farei il Sindaco solo per cambiare completamente la rotta e cominciare una nuova era. Tutto ciò che è successo in passato mi indigna e non mi appartiene. Quasi tutti i politicanti che si sono susseguiti in riva allo stretto hanno semplicemente contribuito ai loro affari e a quelli dei loro amici, ma il danno peggiore è stato di far perdere la fiducia nelle istituzioni. A me interessa solo il bene di tutta la comunità, voglio che i messinesi si sentano fieri di appartenere a questa città, di scrollarsi dell’ignavia e partecipare in modo attivo e con gioia alla vita comunitaria.”

Programmi elettorali; una politica che parte dal basso.

“I programmi elettorali non sono la lista della spesa. Devono essere studiati con severità, professionalità ma soprattutto condivisi. Per dare un esempio proporrei il bilancio partecipato. La politica non deve essere chiusa nel palazzo ma partire dal basso, bisogna cambiare assetto e rompere gli schemi, per un futuro migliore. Vorrei iniziare a costruire insieme a tutti una città normale.”

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