Pace del Mela (Me): “Bloccare l’elettrodotto è ancora possibile”. Il parere dell’esperto

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“Territorio, ambiente, salute nella Valle del Mela”, un tema da sempre controverso, che non smette mai di offrire ai cittadini, ma anche ai politici, la possibilità di creare occasioni di confronto. E’ il caso a lungo dibattuto e ancora insoluto dell’elettrodotto che l’azienda Terna dovrebbe installare tra Villafranca e Pace del Mela, in provincia di Messina. Una questione che preoccupa moltissimo i cittadini della Valle del Mela, già fortemente provati dai gravi problemi di salute che negli anni sono cresciuti sempre più in questa zona. I cittadini non ci stanno proprio ad assistere passivamente alla trasformazione di un territorio che sta diventando sempre più nocivo per la salute di tutti. All’incontro di oggi una grande presenza competente: il Professore calabrese, Maximilian Caligiuri, massimo esperto di elettromagnetismo del sud, che ha vinto in Calabria,  in provincia di Cosenza, la prima battaglia contro Terna. E poi Domenico Talarico, consigliere regionale Idv Calabria e Maurizio Palermo, consigliere provinciale Idv di Messina.

A moderare l’incontro Elena Caragliano, responsabile Idv ambiente di Messina, che introduce l’intervento di Caligiuri affermando che : “Le uniche istituzioni che ci proteggono e che possono darci le risposte sono la scienza e la magistratura”.

E’ la volta dell’intervento del professor Caligiuri : “Sono qui da stamattina e ho constatato una situazione di criticità: ci sono tralicci troppo vicini al centro abitato, possono creare un’esposizione ai campi elettromagnetici troppo elevata”. “In Italia, nel campo delle valutazioni, i limiti di legge sono ricavati dagli effetti acuti dell’esposizione ma gli effetti a lungo termine sono forieri di effetti sanitari molto gravi. La situazione di legge attuale protegge dagli effetti acuti ma non da quelli a lungo termine. Esiste un rischio di insorgenza di patologie tumorali anche per valori di campo magnetico più bassi di quelli descritti dai limiti di legge”. “Non esiste uno studio internazionale che supporti il valore fissato dai limiti di legge. Al contrario – prosegue l’esperto – esistono prove che anche valori più bassi creino conseguenze serie. Il discorso portato avanti a Cosenza è stato portato avanti anche in altri tribunali italiani. Vige il criterio della tollerabilità. A Cosenza abbiamo avuto la possibilità di spostare sul penale la questione, facendo riferimento al principio di tollerabilità”.  Avere un valore di campo anche di poco inferiore al limite non vuol dire di poter escludere l’esposizione nociva al campo. Gli ultimi studi internazionali dimostrano che dei piccoli effetti nel tempo vanno a creare poi il problema di salute grosso. Ci sono sostanzialmente due vie da seguire: per l’elettrodotto esistente, che ha grosse criticità bisogna esaminare caso per caso. C’è una fascia al di fuori della quale si sarebbe completamente tutelati da questo tipo di esposizione. Bisognerebbe mettere in atto posizioni penali sull’elettrodotto attuale, indubbiamente. Poi, bisogna  comunque essere in grado di valutare che rischio ha quell’installazione, calcolare un parametro di rischio per tutelare le persone. In Calabria ci stiamo muovendo per una legge regionale che si ispira a questi motivi.

L’Assessore Calderone del Comune di Pace del Mela fa notare come “Il comune ha portato avanti un’azione legale come unica azione possibile in questo momento. Adesso stiamo aspettando la valutazione di un esperto napoletano. Si combatte per l’interramento. Che differenza ci sarebbe tra un elettrodotto aereo e uno che passa attraverso un cavo interrato?”

 Il Prof. Caligiuri risponde :“L’interramento è una tecnica che serve ad avvicinare i cavi per far si che i campi magnetici si riducano. E’ una tecnica nata per la riduzione dell’induzione magnetica. Ovviamente per dare un risultato proficuo deve essere realizzata secondo regole particolari. Per una fascia interrata si riduce lo spazio occupato, costituito da un corridoio che comunque diventa impraticabile. Ma la cosa più importante è ridurre l’impatto lateralmente. Inoltre subentra anche un problema di natura economica. Gli elettrodotti potrebbero essere modificati, dove oggi sono doppi, si potrebbe ridurre a una linea unica. Oltre che economico il problema potrebbe essere di manutenzione se si interrassero due terne vicine”.

Il Professor Luigi Maximilian Caligiuri

 “Siamo in una situazione drammatica – spiega Caligiuri – non voglio fare allarmismi, ma bisognerebbe prendere in considerazione delle valutazioni serie”. Intanto i cittadini, tramite i rappresentanti delle associazioni ambientaliste, fanno capire che non si arrendono, nonostante i ripetuti no della Terna. Adesso anzi, a Pace del Mela si è ancora più convinti di portare avanti questa battaglia.

La percentuale di mortalità accertata nella Valle del Mela ha raggiunto livelli preoccupanti. Non mancano le accuse alla politica, come responsabile di tutte le vicende che si sono susseguite finora. Quando c’è stata la possibilità di fare un referendum non è stato possibile metterlo in atto – fa notare uno degli assessori comunali – e forse si poteva puntare più in alto. Il parroco della comunità di Pace del Mela, Giuseppe Trifirò, ha combattuto molto per i suoi cittadini, affiancandoli in questa loro battaglia. Ma a questo punto forse dovrebbe essere il sindaco a prendere in mano la situazione e opporsi a Terna affinchè l’installazione dell’elettrodotto non avvenga.

Il Professore Caligiuri, con la sua professionalità, ha rincuorato in qualche modo i cittadini presenti all’incontro.

“Una battaglia di questo tipo ha un grandissimo valore civile” afferma Domenico Talarico, consigliere regionale Idv Calabria. “I colossi economici contano molto sull’assuefazione e la complicità degli assessori apatici, o sull’individualismo delle persone. Meglio morire di fame o morire di tumore? Le questioni come quelle della Terna alimentano dilemmi di questo tipo”. “Tutto è possibile, ci può essere qualche risultato significativo – conclude Talarico – se quello che stiamo facendo ha un senso. D’altronde molta gente adesso ha preso coscienza della situazione attuale e dei rischi potenziali”.

Infine, l’intervento del parroco, Don Peppe Trifirò: “Siamo in una zona ad alto rischio ambientale, in cui prima di aggiungere altri impianti, bisognerebbe cercare di risanare. Sono stati fatti degli studi che attestano che anche nelle zone di Archi (Fraz. San Filippo del Mela) e Sorgente, i tralicci si intrecciano, data anche la vicinanza della centrale Enel. Speravo nel documento firmato dai sindaci, come uno strumento che potesse fare cambiare idea a Terna. In consiglio provinciale è stata fatta una mozione per cambiare il progetto. Non condivido assolutamente il documento redatto da Terna, anche perchè altri esperti ci hanno detto qualcosa di molto diverso da ciò che si legge lì. A Messina mi aspettavo di trovare un tecnico da parte della Provincia. Poi abbiamo deciso di mettere in atto una manifestazione, perchè ci siamo sentiti presi in giro”. “A quel punto – continua don Peppe Trifirò – abbiamo chiesto udienza al Prefetto. La protesta per me deve andare avanti non solo dal punto di vista giuridico, ma anche dal punto di vista politico”.

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