Squadra antimafia Palermo Oggi 4: ancora colpi di scena!

StrettoWeb

Spesso quando si produce un film, una fiction o comunque un telefilm di fantasia, si prevedono e vengono girate diverse stesure in modo da poter poi scegliere quale versione inserire in base a scelte  che possono dipendere  sia dai gusti del pubblico che possono cambiare nel tempo anche relativamente all’attualità del quotidiano, e anche dal fatto se sono previsti dei sequel e dalla eventuale disponibilità degli attori.

Capita, in questo senso, che anche dopo molti anni vengano diffuse proprio  scene diverse da quelle mandate in onda precedentemente.

Per quanto riguarda la fortunata serie di Squadra antimafia, giunta alla quarta serie, l’interrogativo che disturba il sonno degli affezionati è : ma la Mares è morta oppure no ? Quali i turbamenti di questa giovane donna impegnata in un lavoro difficile e dalla vita privata ingarbugliata ?

Alcune indiscrezioni danno per certo che il gentile commissario della Duomo si sia salvata e sia riparata in un luogo non noto per viversi la gravidanza e la nascita della bimba lontano dal movimentato campo di battaglia troppo movimentato proprio della sua professione, e anche per riflettere sui propri sentimenti e sui suoi rapporti di relazione certamente tormentati. In quest’ottica va inserito il desiderio espresso più volte da Claudia Mares di allontanarsi temporaneamente dal luogo di lavoro cosa che stava per fare realmente, prima dell’attentato.

Altre indiscrezioni danno per certa la morte della Mares, che verrebbe in seguito sostituita da altro commissario.

Il dubbio amletico terrà ancora con il fiato sospeso i telespettatori di una Squadra dall’impronta predominante al femminile. Claudia, Rosy, Ilaria, Francesca sono personaggi che dominano la scena nel bene e nel male e che intrecciano sentimenti di cattiveria, di vendetta e criminalità con sentimenti di amicizia e di rigore professionale. Ilaria Laviola nella settima puntata di lunedì 29 ottobre si assume l’incarico con estrema freddezza e determinazione criminale, di eliminare il fratello, Umberto Nobile, una strana figuara tra il mafioso raffinato e il Robin Hood, cresciuto in Canada che nelle sue intenzioni avrebbe voluto utilizzare l’immenso patrimonio accumulato illecitamente dal padre con i suoi complici per creare posti di lavoro in Sicilia e si serviva della sorella per inseguire e ammazzare la cugina Rosy Abate, vendicando così l’uccisione del proprio padre e poter poi  realizzare il suo sogno pulito anche con il sacrificio sporco di gente onesta facendo proprio il detto machiavellico “il fine giustica i mezzi“.

Fimmini sono dirà qualcuno e che fimmini viene da dire.

Luca Lionello

La quarta serie si snoda tra attentati, molti, troppi morti ammazzati per  la ricerca della famosa Lista Greco e i capitali ingenti accunulati con Affari illeciti dal comitato, il gruppo di persone,  alcune intoccabili e altre assolutamente insospettabili, in una successione ininterrotta di colpi di scena imprevedibili con una polizia in gran parte ingenua e sprovveduta che deve fare i conti con la spregiudicatezza dei criminali e di parte di servizi collusi probabilmente anche con esponenti di spicco proprio dell’antimafia.

La trama non lascia respirare perchè sentimenti e senso del dovere si intrecciano e confliggono: Francesca Leoni scopre la vera identità di Umberto, l’uomo dall’immagine pulita del quale si è innamorata; Pietrangeli, il poliziotto rigoroso e integerrimo, inizia a sospettare della sua donna, quella Giulia complice proprio dei terribili fratelli Mezzanotte e il Commissario Calcaterra cede al richiamo del sesso nella  passione travolgente con Rosy Abate.

Da non trascurare, ancora, la lotta tra Pietrangeli, il bene che vuole vendicare il collega Serino, e Nerone, il killer per passione e sfida che rappresenta il male fine a se stesso, interpretato in maniera perfetta da Luca Lionello, figlio del famoso Oreste.

Forse, tutto sommato, questa fiction piace perchè rappresenta uno spaccato di vita reale ?

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