In data 2 ottobre 2012 la Regione Siciliana ha deliberato lo scioglimento del Consiglio d’Amministrazione dell’Ente Teatro Vittorio Emanuele di Messina. Ciò dovrebbe portare il CdA in mano a un commissario straordinario. Gli amministratori dell’Ente però non ci stanno, e contestano in una nota la delibera della Regione punto per punto. E’ insomma una situazione molto lontana dall’essere risolta, e a farne le spese sono i dipendenti amministrativi e gli orchestrali del Teatro, che aspettano diverse mensilità e contributi arretrati. Un disagio ben raccontato dal professore d’orchestra Giampiero Cannata, la cui intervista abbiamo pubblicato qualche giorno fa, e che ha portato alla scelta di creare un presidio permanente al “Vittorio Emanuele”, per non far perdere visibilità alla situazione, che ora appare sempre più in stallo.
Abbiamo contattato il segretario del sindacato SLC-CGIL, Pippo Di Guardo, che afferma: “E’ un CdA che di fatto, rispetto alle notizie giunte dalla Regione già il 3 ottobre, quando veniva già designato il commissario, è delegittimato rispetto alle posizioni che ha assunto. Dovrebbero fare l'”ordinario”, che neanche sono riusciti a fare, figuriamoci lo “straordinario”.“ Un appunto poi sull’anomalia della stessa nota dell’E.A.R.: “Il comunicato è stato redatto parallelamente alla nostra conferenza stampa, ma è stato annunciato che il contenuto sarebbe stato pubblicato il giorno dopo le elezioni. Questo cosa vuol dire? E’ un messaggio rivolto a chi? Come hanno operato gli elementi del CdA è sotto gli occhi di tutti. Ora tentano di arrampicarsi sugli specchi. Come sindacato non lasceremo il Teatro finché non avremo un interlocutore utile e valido. Perché per noi il CdA attuale non è più un interlocutore.” Di Guardo poi spende qualche parola anche sul commissario: “Perché mandare il commissario se non è stato commesso alcun errore? E anche su questo c’è molto da discutere, perché il commissario su quattro mandati che aveva a nostro avviso ad oggi non ne ha assolto neanche uno. Noi siamo stati a sua disposizione per intere giornate e non siamo mai stati contattati.“
Ecco invece cosa si legge nella nota del CdA del Teatro, che pubblichiamo integralmente:
“Alto tasso di contenzioso – È vero che esso deriva dalla mancanza delle tabelle di equiparazione e della pianta organica. Ma vanno rilevate almeno due cose: il commissario ad acta, nominato l’11 maggio 2012, ha trovato la tabelle di equiparazione già preparate e poste alla valutazione concordata con i sindacati; la pianta organica era stata licenziata da questo Ente e inviata alla Regione (allora era competente l’Assessorato ai Beni culturali) già nel 2006: ebbene, la Regione l’ha restituita non approvata soltanto nel 2010. Chi è, quindi, il primo inadempiente?“
“Adempimento dell’ordinanza del Tribunale di Messina – Qui è necessario riportare un passaggio della deliberazione perché contiene affermazioni false e infondate. «… che con ordinanza del Tribunale di Messina, Sezione lavoro – si legge – venivano sospesi gli effetti del provvedimento n. 120 del 18 luglio 2011 del direttore amministrativo, il quale dichiarava esecutiva la graduatoria del concorso per direttore amministrativo, indetto dall’Ente in questione, ingiungendo di rinnovare la procedura di mobilità, facendo uso di corretti parametri nella valutazione dei titoli; che detta ordinanza è stata notificata in data 9 maggio 2012 e, alla data odierna, non essendo stata intrapresa alcuna iniziativa, volta alla attuazione dell’Ordinanza medesima, si è reso necessario procedere alla nomina di un ulteriore commissario ad acta, con D. A. n. 52 del 20 luglio 2012 per l’attuazione del dettato della citata Ordinanza…». A parte il contenuto dell’Ordinanza, nulla è vero in questo passaggio. All’Ordinanza è stata data corretta e doverosa esecuzione già il 18 giugno 2012, prima della nomina di un commissario ad acta: altro che sostenere che non è stata eseguita «in data odierna», cioè il 2 ottobre! Se poi, invece, andando ben oltre il contenuto dell’Ordinanza, ci si vuol riferire all’insediamento del vincitore del concorso, l’Assessorato sembra ignorare almeno due fatti molto importanti: 1) il commissario ad acta di cui sopra con proprio provvedimento in data 20 settembre 2012 ha deciso che non si può procedere all’insediamento in mancanza della pianta organica, attualmente in redazione da parte dello stesso commissario; 2) che la stessa Sezione lavoro del Tribunale di Messina in data 12 ottobre 2012 ha respinto la richiesta del vincitore di essere immediatamente insediato, in attesa della decisione sul merito riguardante la formulazione della graduatoria.”
“Finanziamenti statali – Qui la deliberazione sostiene un falso totale: che l’Ente mai ha chiesto e mai ha avuto accesso ai finanziamenti statali del Fondo unico per lo spettacolo. Non è assolutamente vero! Sarebbe stata sufficiente una ricerca sul sito del Ministero per verificare che l’Ente Teatro di Messina ottiene regolarmente i contributi per l’attività di lirica fin dal 2003 (si veda la tabella allegata) per un totale fino a quest’anno di euro 1.573.709,82. Ottiene anche dal 2002 i contributi del FUS per il rimborso delle spese di vigilanza antincendio. Sono stati chiesti più volte anche i contributi per la stagione di prosa, ma il Ministero ha risposto negativamente con la motivazione che lo status giuridico dell’Ente non ne consente l’erogazione.“
“Rendiconti degli anni 2010 e 2011 – La mancanza del conto consuntivo 2010 è quella che ha determinato la sofferenza di cassa di questo Ente. Precisato che il conto consuntivo 2010 sta per essere consegnato al Collegio dei Revisori (peraltro nominato dalla Regione dopo oltre tre anni di vacatio e una lunga serie di solleciti da parte di questo Ente), va reso pubblico, però, che per quel che riguarda il consuntivo 2011, una volta accertata l’impossibilità interna di adempiere a questo compito (completamente modificato da una nuova normativa) e per evitare di ricorrere ancora a un esperto esterno, in data 19 luglio 2012 questo Ente ha scritto all’Assessorato facendo presente le difficoltà in cui si trovava e chiedendo «di voler distaccare presso di noi un dipendente di codesto Assessorato, in grado di assolvere questo compito. La sua presenza, infatti, potrebbe essere una guida utile non solo a risolvere il problema momentaneo della chiusura del bilancio, ma anche a indirizzare e istruire il nostro personale in maniera che per l’avvenire possa poi ottemperare al compito in modo autonomo». Richiesta che è stata reiterata in data 2 ottobre e 24 ottobre. A queste lettere non è mai stata data alcuna risposta.
Posto tutto questo, ogni singolo componente del Consiglio di amministrazione si riserva qualunque iniziativa tesa al ristabilimento legale della verità.“