Sicilia, imprese edili verso blocco cantieri. Le pubbliche amministrazioni non pagano

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Un assemblea straordinaria è prevista per il 5 novembre alle 10,30, presso la sede dell’Ance Sicilia, a Palermo. Qui si riuniranno le organizzazioni sindacali e le associazioni imprenditoriali, per discutere della preoccupante crisi che sta investendo il settore, in seguito al mancato pagamento di 1,5 miliardi di euro da parte delle pubbliche amministrazioni committenti. La Regione Siciliana, infatti, dopo lo sblocco di 600 milioni da Roma, ne ha destinato solo 26 ai pagamenti per le opere pubbliche. Dunque ora i sindacati vogliono chiedere la sospensione dei cantieri per “causa di forza maggiore“. Come spiega l’Ance (Associazione nazionale costruttori edili) le imprese “saranno costrette ad inviare la richiesta ai direttori dei lavori di sospendere tutti i cantieri nell’Isola, ponendo in cassa integrazione circa 40 mila addetti“. Inoltre, durante l’assemblea di lunedì 5 novembre, si dovrà anche decidere come agire con il nuovo governo regionale. Tra le azioni in cantiere, si pensa anche a prouovere la dichiarazione dello stato di dissesto della Regione siciliana con il conseguente commissariamento, magari nell’ambito di una manifestazione nazionale di protesta a Roma per ottenere un incontro con il governo Monti.Infine, l’assemblea, discuterà anche della richiesta di dichiarazione dello stato di crisi del settore edile dell’Isola da inviare al governo nazionale, che ha come obiettivo l’accesso al fondo europeo Feg. Quest’ultimo infatti ha il compito do sostenere i comparti industriali colpiti da eccezionali congiunture negative.

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