La Calabria sta partecipando in maniera molto attiva ai progetti ministeriali in corso, dotando di tablet a tutti i docenti degli istituti superiori per l’attuazione del registro elettronico, la sperimentazione delle classi digitali con l’uso dell’e-book, la formazione massiva degli insegnanti.
Tali politiche aiutano la Regione a uscire dalla percezione di marginalizzazione. “Il potenziale educativo delle nuove tecnologie e’ immenso come capiscono i giovani – dichiara Caligiuri – ma occorre che i processi siano guidati didatticamente, rendendo immediatamente utile l’innovazione tecnologica nelle scuole“.
Secondo i dati che emergono dalla ricerca, il 72.4% degli studenti calabresi sostiene che Internet incida positivamente sull’apprendimento, tanto che il 60.7% usa il pc per molte ore senza stancarsi, poiche’ il 47.3% lo fa perche’ ritiene che migliori la capacita’ di imparare e memorizzare.
L’uso del computer viene inoltre visto in modo responsabile poiche’ soltanto il 34.9% ritiene che le tecnologie accrescano concentrazione e riflessione, cosi’ come quasi il 40% ritiene che incida negativamente sulla volonta’ di studiare. A riprova c’e’ forse il dato che il 75.8% naviga su YouTube e il 73.3% su Facebook e che il 56,8% utilizza il tempo che sta su Internet per animare i social network, piuttosto che per approfondire gli studi e le conoscenze.
Già a Luglio scorso erano stati presentati a Roma i primi risultati della ricerca sui “nativi digitali”, presso la Camera dei Deputati nel luglio scorso dal Ministro della Pubblica Istruzione Francesco Profumo, dal Presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti e dal Presidente del Censis Giuseppe De Rita, alla presenza di studiosi ed esperti, da Tullio De Mauro a Mario Morcellini.
Il Censis pubblicherà gli atti del convegno nei prossimi mesi, con modalita’ multimediali innovative.