Appena due giorni fa il Prefetto aveva già incontrato il gruppo Faranda per capire le intenzioni dell’azienda. Il fulcro dell’incontro si è concentrato sul tanto discusso e atteso piano industriale, che i lavoratori attendono per poter tornare a lavorare, e che sarebbe dovuto arrivare dopo il cambio di destinazione d’uso dell’area di via Bonino in cui sorgono gli stabilimenti.
Durante la riunione è emersa una proposta che potrebbe aprire uno spiraglio; il direttore dell’Ufficio provinciale del Lavoro De Francesco ha avanzato l’idea di garantire una proroga di sei mesi alla cassa integrazione in deroga che scadrà il 31 dicembre e che di fatto lascerebbe i 41 ex lavoratori senza sussidi e senza occupazione. Non una soluzione, ma un cuscinetto che darebbe tempo per la progettazione del tanto decantato piano industriale, per vagliare eventuali riorganizzazioni aziendali e favorire l’attrazione di nuovi investimenti, ma soprattutto evita i licenziamenti che scatterebbero con la fine della cassa integrazione. Il gruppo Faranda ha chiesto qualche giorno di tempo per poter riflettere, e così si tornerà a discutere in Prefettura la prossima settimana, sperando che ci siano le condizioni per poter avviare questa proroga. Intanto mercoledì 12 dicembre anche a Palazzo Zanca si discuterà della delicata vertenza Triscele. Il commissario Croce e il presidente del consiglio comunale Pippo Previti proveranno a fare luce, insieme ai sindacati, su alcuni aspetti della vicenda.