Reggina, ore decisive per il futuro di Dionigi. Quattro nomi nella “rosa” dei possibili sostituti

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E’ notte fonda per la Reggina, che dopo la sconfitta di ieri sera al Granillo contro il Cittadella si ritrova al terzultimo posto in classifica, con appena 16 punti, a pari merito con Novara e Lanciano. I 3 punti di penalizzazione non sono più un alibi: qualora non ci fossero penalizzazioni ne per la Reggina ne per le altre squadre (da ricordare il -6 del Grosseto, il -4 del Novara e il -2 del Crotone tra le ultime in classifica), la posizione in graduatoria per gli amaranto sarebbe addirittura peggiore. Quella di ieri sera è stata la 3^ sconfitta casalinga della Reggina su 10 partite disputate al Granillo, dopo l’1-3 subito ad opera del Livorno e lo 0-1 contro il Lanciano. La squadra non ha più identità e gioco, quel bel gioco che a inizio della stagione aveva dato grandi speranze per il futuro.
Era una Reggina che avrebbe meritato, per quanto visto sul campo, di vincere nelle trasferte di Verona e Spezia, contro due super-corazzate di questa serie B. Ma dov’è finita quella squadra così apprezzata appena pochi mesi fa? Che fine ha fatto quel bel gioco di inizio stagione? Le ultime uscite, contro Crotone, Brescia e Cittadella, sono state davvero sconfortanti, con le peggiori prestazioni del campionato proprio adesso, alla fine del girone d’andata. Cos’è successo alla Reggina di Dionigi? E’ proprio lui, il mister, nell’occhio del ciclone: si vocifera di uno spogliatoio spaccato dopo alcune scelte quantomeno discutibili, legate anche alla prestigiosa trasferta di San Siro. Si vocifera anche di una società infuriata per i comportamenti extra-calcistici di Dionigi, che proprio a Milano se l’è presa con l’arbitro in diretta Tv criticando duramente il Milan (!). Ma a prescindere dalle voci, che possono anche essere soltanto leggende metropolitane, c’è una cosa evidente: dopo 19 partite questa squadra è nella confusione più totale.
Su 19 partite non abbiamo mai visto lo stesso schieramento iniziale, neanche per due volte. E il modulo continua a cambiare di giornata in giornata, segno della totale confusione di idee della guida tecnica che a inizio stagione con un vivace 3-4-1-2 aveva invece timbrato la squadra con un gioco a tratti entusiasmante e un’identità ben precisa.
Di certo la rosa a disposizione di Dionigi non è all’altezza delle migliori di serie B, ma senza ombra di dubbio ha valori tecnici non meritevoli dell’attuale posizione di classifica. Nello stesso Cittadella, che vola in zona playoff e ieri ha battuto la Reggina andando a +13 dagli amaranto, non ci sono singoli minimamente paragonabili a una serie di calciatori amaranto, ma si nota subito un’organizzazione di squadra ben precisa, una guida tecnica adeguata e un’idea di calcio ben interpretata sul rettangolo di gioco.

Alessio Viola, l’uomo decisivo due anni fa per la conquista dei playoff è adesso costantemente relegato in tribuna

E se 8 giocatori amaranto (Adejo, Barillà, Castiglia, Rizzo, Rizzato, Sarno, Campagnacci e Alessio Viola) sono stati protagonisti assoluti della straordinaria cavalcata di due anni fa che ha portato ai playoff, significa che tanto scarsi non sono. Così come non lo sono innesti di qualità arrivati lo scorso anno (Freddi e Ceravolo su tutti) e i giovani scuola Milan Ely e Comi che stanno ben figurando. Nessuno pretende la promozione diretta nè tantomeno i playoff, anche se a guardare gli organici delle squadre che se li stanno giocando, come Cittadella e Juve Stabia appunto, ci si chiede perchè la Reggina non possa essere lì con loro, ma di certo i valori dell’organico non sono da terzultimo posto, non sono da 0-1 al Granillo contro Lanciano e Cittadella, non sono da quel primo tempo-shock a Brescia o da partite anguste e soporifere come quella di ieri o il derby con il Crotone.
Ecco perchè Dionigi è in forte discussione: per lui sono ore decisive, la società sta valutando un possibile esonero anche se pesano i due anni di contratto firmati in estate. La scelta verrà presa tra oggi e domani: o esonero subito, oppure fiducia a tempo fino a domenica, nella sfida-salvezza contro il Grosseto ultimo in classifica ma con la zavorra di 6 punti di penalizzazione.
Un’ennesima prova opaca e un altro risultato negativo condannerebbero “Re Davide” all’allontanamento dalla panchina, sempre che la scelta non arrivi già nelle prossime ore. Sono 4 i nomi dei “papabili” a sostituirlo: Gianluca Atzori, Roberto Cevoli, Leonardo Menichini e Giuseppe Giannini. Il primo rappresenta una specie di “sogno“: Atzori ha lasciato ricordi straordinari in riva allo Stretto due anni fa, ma ha ancora un contratto non indifferente con la Sampdoria che scade a giugno, e difficilmente si accontenterebbe di venire a Reggio senza un biennale. Cevoli sembra la scelta più facile, immediata e societaria: l’ex difensore amaranto (68 presenze e 3 reti tra 1993 e 1995) allena la primavera e potrebbe esser chiamato in prima squadra senza colpo ferire. Menichini e Giannini sono invece due “rumors” accostati spesso dai ben informati, nelle ultime settimane, alla Reggina in caso di esonero di Dionigi. Intanto sono solo 3 le partite prima della maxi-sosta: Grosseto-Reggina domenica 23, poi le due gare al Granillo contro Empoli e Vicenza il 26 e il 30 dicembre. Poi inizierà il mercato, e si tornerà in campo solo il 26 gennaio: non è da escludere che la società voglia comunque trascinarsi in queste condizioni fino a fine anno per poi decidere il da farsi in quelle 4 lunghe settimane di stop, ragionando a mente fredda. Vedremo nelle prossime ore cosa accadrà, continuate a seguirci per ulteriori aggiornamenti.

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