Questa domenica, contro il Ragusa, che sarebbe stata una gara difficilissima, l’aveva annunciato il tecnico Catalano, e lo si percepiva nonostante l’avversario fosse tecnicamente abbordabile. Smaltire l’ingiusta sconfitta di Cosenza e ripartire da subito con una buona prestazione non è cosa da poco, e così, dai primi minuti i biancoscudati scendono in campo un po’ contratti e fanno fatica a trovare sbocchi e manovre di gioco. Dopo il primo quarto d’ora il Messina prova a farsi vedere in avanti sfruttando le fasce laterali con Savanarola e Parachì, proprio quest’ultimo al 23′ ha l’occasione più nitida della prima frazione di gioco, ma il suo diagonale destro finisce ampiamente a lato. Questo episodio è l’emblema di un un primo tempo in cui i giallorossi hanno avuto grosse difficoltà ad essere pericolosi negli ultimi venti metri. Errori arbitrali a parte – per i quali si potrebbero spendere i più svariati commenti; come ad esempio sull’inspiegabile fuorigioco chiamato a Savanarola lanciato a rete, o il fallo, quantomeno dubbio, all’interno dell’area di rigore su Parachì – è stato un primo tempo equilibrato che il Messina poteva certamente gestire meglio.
Difatti, la ripresa è da subito tutta un altra musica. Il Messina parte forte alla ricerca del gol del vantaggio, e il tecnico Catalano attende il momento giusto per inserire il neo acquisto
Ciò che conta, come hanno sottolineato negli spogliatoi l’allenatore Catalano, e il match-winner Corona sono i tre punti. Il Messina riprende, la dove aveva lasciato, da una vittoria di misura al S.Filippo, conquistando altri tre punti fondamentali per non concedere terreno al Cosenza, e rimanere in testa (seppure a pari punti con i calabresi).