Barcellona Pozzo di Gotto (Me), ministro Severino in visita all’Opg: “Prima della riconversione occorre una soluzione per dare giusta cura ai malati”

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Le regioni devono accelerare le procedure affinche’ queste persone vengano trasferite in strutture in cui siano prima curate e poi custodite“. Lo ha dichiarato il ministro alla Giustizia Paola Severino, in visita ieri all’Ospedale psichiatrico di Barcellona Pozzo di Gotto. “Dopo che a Barcellona avverra’ lo svuotamento della struttura con il trasferimento di queste persone, l’Opg potra’ diventare un carcere perche’ dal punto di vista murario le strutture vanno bene quindi credo che la riconversione sia possibile. Prima della riconversione – afferma ancora il ministro –dobbiamo prima pero’ trovare un’adeguata collocazione a queste persone, la mia prima preoccupazione e’ che trovino, alla luce della legge che entrera’ in vigore, una collocazione ospedaliera adeguata“. Sul tema della conversione ”l’assessore regionale ala Sanita Lucia Borsellino – ha spiegato il ministro – oggi mi ha assicurato che a fine mese ci sara’ un tavolo paritetico nel quale verra’ alla luce la convenzione tra Regione e ministero per il passaggio di consegne della struttura dal ministero alla Regione”. ”La situazione degli ospiti del’Opg – ha concluso – e’ resa difficile dal fatto che queste persone hanno una grave malattia e quindi gli aspetti di cura dovrebbero prevalere su quelli relativi alla detenzione. Ho constatato una grande umanita’ da parte del direttore e delle guardie carcerarie notando come si comportano i detenuti nei loro confronti. Non riescono a sopperire a quella che e’ un evidenza, cioe’ che le persone malate vanno curate. Questo e’ un istituto di detenzione ma dovrebbe essere un luogo di cura”.
Condivido la giusta preoccupazione del ministro Severino che visitando oggi l’ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto ha chiesto di trovare un’adeguata collocazione agli attuali pazienti internati” replica il senatore Ignazio Marino, presidente della commissione d’inchiesta sul servizio sanitario nazionale. ”Proprio questa settimana – dice ancora – e’ stato portato a termine un incontro inter-istituzionale presso la commissione che presiedo, nel corso del quale il presidente del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Giovanni Tamburino e il presidente del Tribunale di sorveglianza di Messina Nicola Mazzamuto hanno convenuto su un piano di dimissione dei pazienti non socialmente pericolosi. Il piano sara’ attuato gia’ nei prossimi giorni, con l’affidamento degli internati ai servizi di salute mentale territoriali. In seguito a questo incontro ho personalmente contattato il presidente Rosario Crocetta che mi ha dato ampie rassicurazioni sulla piena collaborazione delle strutture sanitarie della Regione Sicilia”. Secondo Marinoa questo si aggiunge anche l’impegno della nuova giunta regionale a concludere il passaggio di competenze e responsabilita’ dei servizi si assistenza sanitaria di tutte le persone private della liberta’, comprese quelle in carcere, dal Guardasigilli all’assessore alla Salute”. ”Si tratta di un passo storico per la Sicilia che non aveva ancora recepito il decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 2008 che indicava la necessita’ di trasferire gli aspetti di cura dal ministero della Giustizia a quello della Salute. Un obiettivo – conclude – questo, raggiunto anche grazie al lavoro condotto negli ultimi tre anni dalla commissione d’inchiesta”.

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