Barcellona Pozzo di Gotto, presentato il libro Inferno di Fango

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E’ stato presentato oggi nella Sala convegni Oasi di Barcellona Pozzo di Gotto, località in provincia di Messina, il libro “Inferno di Fango”. L’evento è stato organizzato in compartecipazione con il Comune. L’opera, edita dal Città del Sole Edizioni, descrive le quattro alluvioni in tre anni che hanno colpito Messina e provincia. Catastrofi che hanno provocato 40 vittime, tra le quali quattro bambini, decide di ferite, oltre 900 milioni di euro di danni, nonché migliaia di sfollati. La visione di un documentario girato nei giorni immediatamente successivi all’alluvione del 2009, ha fin da subito proiettato il pubblico in una dimensione drammatica comunicando loro la sensazione d’impotenza vissuta da una comunità che ancora adesso si sente abbandonata a se stessa. Gianluca Rossellini, 34 anni, giornalista messinese dell’Ansa, nel libro racconta i giorni dei disastri, evidenziando la scarsa prevenzione avuta nei vari territori e i ritardi nel rinvenimento dei fondi necessari post emergenza. “Ciò che emerge – dichiara Rossellini – è un colpevole ritardo nella gestione delle emergenze. Gravissime le mancanze nel controllo del territorio e nella prevenzione ed assurdi ritardi nell’erogazione dei fondi per la ricostruzione. Molte situazioni sono state gestite con approssimazione. Le accuse di abusivismo edilizio, successivamente rivelatisi false, hanno fatto passare le nostre alluvioni tragedie di serie B. Tragedie annunciate e dimenticate dal Governo Nazionale. Tanti i politici venuti solo per fare passerella”. All’incontro, moderato dal giornalista Benedetto Orti Tullo, erano presenti, oltre all’autore, l’assessore alle Politiche Culturali, Raffaella Campo, l’assessore all’Ambiente Roberto Iraci e Sofia Capizzi, presidentessa dell’associazione Liberi Tutti di Barcellona. Nel libro sono presenti anche foto toccanti e crude, curate da Alessio Villari, e molte testimonianze degli alluvionati che, ancor oggi, si trovano a vivere in situazioni alquanto difficili sia per la morte dei propria cari sia per la totale indifferenza delle istituzioni. Un silenzio assordante. Dopo tanta solidarietà, nei giorni del disastro, ora non si hanno più notizie. Il Governo centrale ha dimenticato. E i conti correnti di questi alluvionati sono sempre più in rosso.

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