Il sistema giudiziario di Messina rischia di paralizzarsi. Enzo Garofalo (Pdl) scrive al Ministro Severino

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Il deputato Enzo Garofalo (Pdl) punta il dito sul sistema giudiziario messinese, stretto nella morsa delle lungaggini e dall’eccezionale carico di lavoro che avvocati e magistrati devono (ma non possono) affrontare. Garofalo scrive una interrogazione parlamentare al Ministro della Giustizia, raccogliendo l’allarme lanciato di recente da magistrati ed avvocati.

Garofalo presenterà una richiesta di potenziamento della pianta organica degli uffici giudiziari di Messina e della provincia, in particolare quelli di Barcellona e di Patti. Riallacciandosi alla denuncia del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Messina e dalla Sezione Distrettuale dell’Associazione Nazionale Magistrati, Enzo Garofalo chiede chiarimenti anche sull’ipotesi di una riduzione della pianta organica, inserita nell’ambito del Piano di riorganizzazione dei Tribunali e delle Procure“Se la notizia della riduzione della pianta organica fosse confermata – scrive Garofalovorrei sapere se il ministro non ritenga opportuno rivedere la decisione immediatamente anche sulla base della considerazione che un ridimensionamento sarebbe in contrasto con le osservazioni poste al decreto che già prevede il ridimensionamento delle piante organiche dei tribunali dalla stessa Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, che ha sottolineato la necessità di mantenere le sezioni distaccate che per il carico di lavoro o le caratteristiche geografiche risultino oggettivamente necessarie per ovviare disagi organizzativi per la popolazione e funzionali per il servizio della giustizia. Tutti parametri questi, nei quali rientrerebbe di certo il distretto di Messina”.

I dati resi noti dall’A.N.M di Messina (Associazione Nazionale Magistrari) fanno emergere come nel tribunale peloritano sono ancora pendenti oltre 22 mila cause civili, ed ogni anno se ne aggiungono più di 9 mila. Ciò vuol dire un carico medio di lavoro per ciascun magistrato che è pari a circa 1500 cause l’anno. La situazione non è migliore a Patti dove confluiranno, oltre le cause della “regolare amministrazione”, anche i procedimenti di competenza del soppresso tribunale di Mistretta, né a Barcellona dove, a causa di un elevato numero di maxiprocessi, le richieste di misure di prevenzione personale e patrimoniale sono aumentate del 400% nel corso di pochi anni.

“Carichi di lavoro impossibili da smaltire in tempi accettabili – conclude il parlamentare – con un inevitabile pregiudizio del diritto di ogni cittadino a vedere tutelati davanti all’autorità giudiziaria i propri diritti. Occorre quindi intervenire tempestivamente destinando maggiori risorse finanziarie al funzionamento dell’intero distretto messinese sulla base del presupposto che, tra l’altro, un più efficiente funzionamento del sistema nel suo complesso porterebbe a maggiori introiti per l’amministrazione dello Stato. In pratica, più sentenze più tasse di registro incassate”.

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