Nuovo capitolo nella vicenda del Teatro “Vittorio Emanuele” di Messina. Stamattina i dipendenti precari e gli orchestrali hanno occupato gli uffici della direzione del Teatro. Una nuova protesta, messa in atto dopo la presentazione della stagione musicale 2013, giudicata non all’altezza delle aspettative dalle maestranze. L’Orchestra verrà infatti impiegata per sole 40 giornate lavorative, non abbastanza per molti professori d’orchestra, che hanno quest’unica fonte di sostentamento. Un così ristretto numero di giorni retribuiti infatti non è sufficiente neanche per ottenere il sussidio di disoccupazione.
Il problema fondamentale che affligge il Teatro è la mancanza di fondi regionali, vitali per garantire la sopravvivenza dell’Ente. Con i fondi sempre più decurtati, la direzione del Teatro afferma di non poter più programmare spettacoli come negli anni passati. Manca inoltre, al contrario di realtà come Palermo e Catania, quella stabilizzazione di diritto decretata nel 2005 dalla Regione, che ha stabilito che il 20% del contributo dev’essere utilizzato proprio a tale scopo. La protesta di oggi vuole essere un modo per non far abbassare la guardia alle istituzioni, e per tentare un’ennesima volta di ottenere risposte, che però tardano ancora ad arrivare. Oltre ovviamente che dai rappresentati sindacali, l’occupazione è stata attivamente appoggiata anche da una delegazione di ragazzi del Teatro Pinelli, con i quali le maestranze del “Vittorio Emanuele” hanno stretto da subito un rapporto di reciproca solidarietà.