Intanto sono arrivate le lettere di licenziamento ufficiale, che sembrano mettere il punto a una storia novantennale dello stabilimento. Uno smacco non solo per i lavoratori, ma anche per il nome della città. La Birra Messina infatti adesso è prodotta in puglia, nonostante il grosso del consumo sia localizzato proprio nella provincia d’origine. Gli operai accetterebbero anche una de-localizzazione della produzione, come prospettato mesi fa, ma mai realizzato. L’amministratore unico Faranda sembra infatti aver deciso di non proseguire nell’attività. L’unica soluzione che possa far sperare in una riapertura della fabbrica sarebbe l’interesse di un nuovo imprenditore, che rilevi la società e riattivi il birrificio. Si spera anche in un intervento della Regione e del governatore Rosario Crocetta.
Messina, vertenza Triscele: online il sito per solidarizzare con i lavoratori e firmare la petizione
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