Montepaone Lido (Cz), scuola negata a bimbo con Fibrosi Cistica: il ministro Profumo vuole chiarimenti sul caso

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Non si placa il polverone sollevato dalla vicenda che vede protagonista un bimbo affetto da Fibrosi Cistica, al quale è stata negata l’iscrizione all’asilo nido. La preside di tale istituto, infatti, ha affermato che la fibrosi cistica è una malattia infettiva e per questo motivo il bimbo non avrebbe diritto all’iscrizione presso la struttura. Il giudizio è senza ombra di dubbio errato, in quanto la Fibrosi Cistica non è assolutamente una malattia contagiosa.

Al contrario, la patologia rende molto più vulnerabile chi ne è affetto e molto più esposto a rischi di infezione, molto alti specialmente in ambienti come le scuole. La Fibrosi Cistica è la più comune delle malattie genetiche gravi.

Gli organi che presentano le più importanti conseguenze cliniche sono i bronchi e i polmoni. Le cure attuali della fibrosi cistica consistono principalmente in: fisioterapia e riabilitazione respiratoria; aerosolterapia; antibioticoterapia; nutrizione sostenuta, ipercalorica. Spesso, a causa dell’infiammazione polmonare, sono necessari cicli di terapia cortisonica e altri antinfiammatori. Nella larghissima maggioranza dei casi, chi è portatore sano di questa malattia non sa di esserlo, perché non ha nessun disturbo di salute e non ha in famiglia parenti conosciuti con questa malattia.

Quindi non può sapere che, se incontra un altro portatore, ha il rischio di avere un figlio affetto da fibrosi cistica. Per questo motivo, oggi più che mai, è importante conoscere questa “brutta bestia”, che tiene la vita delle persone attaccata a un filo, sempre pronto a spezzarsi. Spesso, l’unica soluzione alla quale aggrapparsi è il trapianto di polmoni. Questi e anche altri organi, infatti, dopo ripetute infezioni, risultano compromessi.

La vicenda è giunta all’orecchio del ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, il quale ha chiesto al direttore dell’Ufficio regionale scolastico della Calabria, una relazione sulla vicenda.

Il ministro – affermano a viale Trastevere – vuole vagliare esattamente fatti e circostanze prima di prendere qualsiasi decisione o avviare interventi amministrativi. La scuola italiana – sottolineano ancora al dicastero dell’ Istruzione – e’ di grande qualita’ e solitamente dirigenti ed insegnanti sono preparati ad affrontare situazioni analoghe a quella che si e’ verificata in Calabria“.

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