‘Ndrangheta, Dda di Salerno apre inchiesta su 3 magistrati calabresi per “violazione di segretezza”

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Non esiste alcuno scontro tra magistrati ed eventuali interpretazioni delle indagini in corso finiscono solamente per ”creare confusione”. Sono stati categorici il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, ed il suo aggiunto, Giuseppe Borrelli, nel ricostruire l’inchiesta sulla criminalita’ organizzata vibonese che ha portato ad uno stralcio inviato alla Procura di Salerno perche’ sono emersi elementi a carico di tre magistrati in servizio nel distretto di Corte d’appello di Catanzaro ed un avvocato di Vibo Valentia. Nei confronti dei tre magistrati la Dda di Salerno ipotizza la violazione dei doveri di segretezza e riservatezza in relazione ad alcune inchieste contro la ‘ndrangheta ed il narcotraffico. A carico dell’avvocato, invece, si ipotizza di aver fornito ad esponenti della cosca Mancuso le informazioni apprese dai magistrati. Sulla vicenda il procuratore Lombardo ha affermato che ”non esiste alcuno scontro tra magistrati. Fornire delle interpretazioni sulle indagini crea solamente confusione con il rischio di agevolare la criminalita’. Nel 2011 abbiamo avviato un’inchiesta nel corso della quale e’ stato sottoposto ad intercettazioni un avvocato. Durante quelle intercettazioni sono emersi i colloqui tra l’avvocato ed alcuni magistrati. A quel punto, senza fare alcuna valutazione, abbiamo trasmesso il materiale alla Procura di Salerno. Noi poi abbiamo proseguito ad indagare sul fronte della criminalita’, mentre la Procura di Salerno ha proceduto per la sua strada”. Il procuratore di Catanzaro ha poi ricordato che c’e’ stata una riunione presso la Direzione nazionale antimafia con i magistrati di Salerno per ”stabilire i limiti di ognuno”. Nelle settimane scorse il Gip del tribunale di Salerno ha rigettato la richiesta di applicazione della misura interdittiva nei confronti dei tre magistrati. Sulla decisione del Gip la Dda di Salerno ha avanzato opposizione e l’udienza e’ fissata per il 28 gennaio prossimo. ”Negli uffici della Procura di Catanzaro – ha detto Borrelli – i rapporti tra tutti i magistrati sono improntati a cordialita’ e serenita’. Ognuno ha agito per le sue competenze e non c’e’ alcuno scontro o guerra. Noi stiamo lavorando contro la criminalita’ di Vibo Valentia e continueremo a farlo. Il tentativo di alzare polveroni non fermera’ le nostre indagini”.

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