Serie D, Acireale – Messina: le grandi squadre sanno soffrire

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Accantonate le feste natalizie il Messina si presenta al Tupparello di Acireale per la ripresa del campionato che coincide con la prima giornata di ritorno. I padroni di casa stanno vivendo un momento di rinascita societaria, e il palcoscenico del derby siciliano è il top per poter offrire un’ottima cornice di pubblico (quasi 3000 spettatori, non si vedevano da tempo) e una prestazione tutta cuore a conferma dell’entusiasmo che si respira nuovamente in un ambiente totalmente rigenerato. In questo contesto assistiamo ad un Messina versione duble fas che gioca un gran primo tempo e una ripresa decisamente sotto tono. Alla fine il tabellino recita 0-1 (gol di Chiaria al 37′).

Vittoria sudata, anzi, sudatissima per i giallorossi, che nel primo tempo hanno saputo colpire in contropiede sciupando più di un occasione da gol. Nella ripresa la musica è cambiata, gli uomini di Catalano si sono solo preoccupati di difendere il risultato lasciando il possesso palla ai padroni di casa, che non sono riusciti a sfondare la roccaforte piazzata davanti l’area di rigore. A fine gara il tecnico Catalano, tiene a precisare che la cosa più importante sono i tre punti, e non gli si può dar torto. Di sicuro oggi pomeriggio non abbiamo visto il miglior Messina, o per lo meno, nel secondo tempo, non l’abbiamo proprio visto. Ma in un campionato dove non mancano le insidie anche (e forse soprattutto) quando si incontrano le formazioni meno accreditate, ci si può accontentare anche di una prestazione sotto tono, a conti fatti vale la dura legge del gol.

Il Messina porta a casa una vittoria importantissima, che fa morale e soprattutto accresce la solidità di un gruppo che sa soffrire fino al 95′ minuto. Per il gioco spumeggiante ci riserviamo di attendere le prossime gare. Inoltre va sottolineato la solita verve che ogni avversario mette in campo contro i giallorossi. Essere la prima della classe non è solo rose e fiori, e se questi sono i momenti grigi ce ne faremo una ragione.

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