“Si puo’ tirare un sospiro di sollievo su questa sentenza, che finalmente mette la parola ‘fine’ alla vicenda” afferma il giudice Rosario Priore, protagonista dell’inchiesta sulla strage nei cieli di Ustica (fa sua la tesi del missile per l’abbattimento del Dc9 ), ai microfoni dell’Adnkronos. “Non posso esprimere sentimenti di soddisfazione o insoddisfazione ne’ posso permettermi di dire che questa sentenza e’ giusta o quella precedente era sbagliata – dichiara Priore – Sicuramente saranno soddisfatti i parenti delle vittime, dopo un iter processuale, sia in sede civile che penale, che e’ stato lungo e travagliato e che finalmente riconosce il loro diritto al risarcimento”. Quanto alla tesi del missile, “e’ quella che io ho sostenuto e che e’ stata accolta in primo grado e dai vari pm in tutti i gradi, ma non accolta dalla Cassazione in sede penale. Ora – avverte – si porra’ un problema, visto che c’e’ una sentenza di una sezione civile che accoglie la tesi del missile, in contrasto con una sentenza della sezione penale, sempre della Cassazione, che accolse invece la tesi dell’ordigno interno all’aeromobile. Si pone un ‘conflitto’ fra queste due sentenze, entrambe definitive. Forse, si dovra’ provvedere“, conclude Priore.
”Ho gia’ contattato l’avvocatura dello stato per la costituzione di parte civile della Regione Sicilia e l’avvio di un procedimento per rafforzare la richiesta di risarcimento dei danni a favore delle famiglie delle vittime” ha affermato il presidente della regione Sicilia Rosario Crocetta a Bruxelles.