“Viaggio” di StrettoWeb nella tendopoli dei migranti a San Ferdinando. Arrivati in Calabria a dare supporto le Brigate della Solidarietà e la Rete antirazzista

StrettoWeb

Le condizioni igienico-sanitarie dei migranti africani nella tendopoli di San Ferdinando restano sempre estremamente difficili. Scarsa illuminazione, una sola “sorgente” di acqua, senza riscaldamenti, poche tende per tante persone rendono la vivibilità al limite dell’umano. Noi di StrettoWeb, ci siamo “avventurati” nella tendopoli, sia in quella ufficiale e sia in quella “ufficiosa” (costruita per mancanza di spazio nella tendopoli “ufficiale”) composta da baracche fatiscenti create con materiali “pericolosi”, come l’amianto. Nel nostro “viaggio” ci siamo incappati in scene di vera tragedia umana: dopo una giornata di lungo lavoro nei campi, un lavoratore africano, per potersi fare una doccia calda deve:dapprima riscaldare l’acqua in pentole con il fuoco, successivamente inserirsi in docce fatiscenti, create dagli stessi migranti senza un tetto ma con una semplice copertura laterale e, con la collaborazione di qualche amico, farsi passare l’acqua riscaldata. Un migrante africano ci dice “viviamo come le bestie, la situazione è difficile, nessuno si occupa di noi. Purtroppo anche il lavoro è poco ma noi dobbiamo mantenere le nostre famiglie nei nostri paesi di origine”. Da pochi giorni, sono arrivati a dar man forte ai movimenti locali che stanno al fianco dei migranti, le Brigate di Solidarietà (i quali si sono occupati di dar man forte ai terremotati dell’Abruzzo ed Emilia Romagna o agli alluvionati della Liguria), e la Rete antirazzista, i quali, con la collaborazione dei movimenti del luogo, hanno istallato due tende, nella parte finale del campo, per dar vita ad attività volte a migliorare lo stato dei lavoratori stagionali stranieri. Previste sia la scuola d’italiano e sia assemblee con gli africani che possano creare consapevolezza nei migranti stessi. “Questo progetto- ci dice Giuseppe Manduci, coordinatore del Kollettivo Onda Rossa- durerà tre mesi e vedrà impegnati, al di là dei movimenti calabresi, varie soggettività del territorio italiano. Saranno creati dei turni dove i vari compagni si alterneranno nel lavoro nella tendopoli”. Manduci continua “la partecipazione alle prime lezioni della scuola d’italiano sono partecipate cosi come le assemblee, speriamo ovviamente di essere sempre di più”. Intanto il personale dei Vigili del Fuoco stà bonificando la parte destra della tendopoli, per l’istallazione di nuove tende, che, promettono, saranno “costruite” entro pochi mesi. Urge che le soluzioni alle “crisi umanitarie” che periodicamente scoppiano nel territorio di Rosarno e San Ferdinando, possano essere trovate dalle istituzioni, prima che esse arrivino al culmine.

Condividi