Barcellona P.g, il 5 marzo la sentenza di primo grado dell’operazione “Pozzo I”. E intanto Carmelo D’Amico chiede di essere trasferito in ospedale per curarsi

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arresti-carabinieriIl processo con rito ordinario nell’ambio dell’operazione “Pozzo I”, scattata nel 2009, è stato rinviato al prossimo 5 marzo. L’udienza, avvenuta presso il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, località in provincia di Messina, ha visto alternarsi in videoconferenza i presunti boss dell’organizzazione criminale barcellonese, ovvero Antonio Bellinvia, Tindaro Calabrese e Carmelo D’Amico. In aula erano presenti Antonino Calderone e Mariano Foti. In particolare D’Amico, in collegamento dal carcere di Milano, nell’effettuare dichiarazioni spontanee, ha esortato il presidente del Collegio Penale, Maria Tindara Celi, a valutare le proprie condizioni di salute. “Sto male, la mia malattia rischia di portarmi alla morte – ha dichiarato D’Amico. In questo momento non sono curato per come si deve, sto soffrendo tanto. La mia grave cefalea di Sturzenegger, accertata da più medici, qui non me la stanno curando adeguatamente. Esorto la Corte nel farmi trasferire in ospedale per curarmi“. Il presidente Celi, nell’ascoltare D’Amico, ha predisposto nuovi accertamenti per valutare le proprie condizioni di salute. Dopo pochi minuti, l’avvocato Giuseppe Lo Presti ha presentato la sua lunga arringa difensiva. Nella prossima udienza si pronunceranno l’avvocato Tommaso Calderone e il pubblico ministero Giuseppe Verzera, sostituto procuratore della Dda di Messina.

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