“Cosa mia”: le richieste della Procura di Palmi

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I sostituti procuratori della Dda di Reggio Calabria, Roberto Di Palma e Giovanni Musarò hanno chiesto la condanna di tutti gli imputati del procedimento “Cosa mia”, alla sbarra, all’interno dell’aula bunker nel procedimento abbreviato contro la cosca Gallico di Palmi.Tutte le persone alla sbarra sono accusate di intestazione fittizia di beni aggravata dalle modalità mafiose. Proprio per il reato di 12 quinquies, i pm hanno invocato sei anni di galera ciascuno per Carmelo, Domenico e Rocco Gallico, mentre per Teresa Gallico i pubblici ministeri hanno chiesto cinque anni e quattro mesi di reclusione.

Nei confronti di Carmelo Gallico, peraltro, i pm hanno formulato una separata richiesta, pesantissima, di venti anni di reclusione (il massimo consentito nei giudizi abbreviati).La richiesta di vent’anni dovrebbe andare ad aggiungersi a quella di sei per intestazione fittizia: una scelta, quella dei pm Di Palma e Musarò, che nasce da una pronuncia del Tribunale della Libertà che, in fase cautelare, ha escluso come per Carmelo Gallico i due reati non possano essere ritenuti in continuazione di un’unica condotta mafiosa.Si tratta dello stralcio del procedimento in cui, oltre ai vertici del clan Gallico, è stato coinvolto anche l’avvocato Vincenzo Minasi, ritenuto l’elemento di congiunzione tra le cosche della Calabria e le famiglie ormai impiantate in Lombardia e, nello specifico, a Milano.

L’intestazione fittizia contestata è quella della Zenas LLCC, società offshore costituita ad hoc per celare le ricchezze della potente cosca Gallico di Palmi. Sarebbe stato lo stesso Minasi a proporre ai Gallico la costituzione della Zenas e il trasferimento alla stessa di alcuni terreni, al dichiarato fine di sottrarli al rischio di provvedimenti di sequestro e/o confisca da parte dell’Autorità Giudiziaria.Il processo abbreviato continuerà il prossimo 12 febbraio, mentre il 22 è previsto l’intervento dell’ultimo degli avvocati difensori. In quella data (o in un’ulteriore udienza da fissare) dovrebbe arrivare la sentenza del Giudice per l’Udienza Preliminare.

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