Nei confronti di Carmelo Gallico, peraltro, i pm hanno formulato una separata richiesta, pesantissima, di venti anni di reclusione (il massimo consentito nei giudizi abbreviati).La richiesta di vent’anni dovrebbe andare ad aggiungersi a quella di sei per intestazione fittizia: una scelta, quella dei pm Di Palma e Musarò, che nasce da una pronuncia del Tribunale della Libertà che, in fase cautelare, ha escluso come per Carmelo Gallico i due reati non possano essere ritenuti in continuazione di un’unica condotta mafiosa.Si tratta dello stralcio del procedimento in cui, oltre ai vertici del clan Gallico, è stato coinvolto anche l’avvocato Vincenzo Minasi, ritenuto l’elemento di congiunzione tra le cosche della Calabria e le famiglie ormai impiantate in Lombardia e, nello specifico, a Milano.
L’intestazione fittizia contestata è quella della Zenas LLCC, società offshore costituita ad hoc per celare le ricchezze della potente cosca Gallico di Palmi. Sarebbe stato lo stesso Minasi a proporre ai Gallico la costituzione della Zenas e il trasferimento alla stessa di alcuni terreni, al dichiarato fine di sottrarli al rischio di provvedimenti di sequestro e/o confisca da parte dell’Autorità Giudiziaria.Il processo abbreviato continuerà il prossimo 12 febbraio, mentre il 22 è previsto l’intervento dell’ultimo degli avvocati difensori. In quella data (o in un’ulteriore udienza da fissare) dovrebbe arrivare la sentenza del Giudice per l’Udienza Preliminare.