Conosciuto per i numerosi processi di criminalità organizzata di cui ha rappresentato l’accusa in appello, come “Peloritana 1” e “Peloritana 2” sulla mafia messinese o il “Mare nostrum” e la “Icaro-Romanza” sullle organizzazioni mafiose della zona tirrenica e nebroidea, Franco Cassata, dopo 48 anni abbandona la sua nomina ministeriale. Una nomina che risale al 1965. Originario di Barcellona Pozzo di Gotto, Cassata fu nominato magistrato nel 1971, nel 1980 consigliere d’appello, e poi nel 1986 consigliere di Cassazione. Nel corso della sua lunga carriera ha retto la Procura generale di Messina in qualità di membro anziano nel 1999, tra il 2004 e 2005 e anche nel 2008. Infine, in tempi più recenti, è stato condannato per diffamazione dal giudice di pace di Reggio Calabria, Lucia Spinella. Il reato fu compiuto nel 2009, quando Cassata diffuse un dossier anonimo, ma a lui ricondotto, contro Adolfo Parmaliana, esponente dei DS nel comune di Terme Vigliatore (nel quale fu anche in corsa per la carica di sindaco) suicidatosi l’anno precedente. Al procuratore è stata comminata una multa di 800 euro, più un risarcimento per la famiglia di Parmaliana.
