Breve storia del Parco Aldo Moro – Dal 1949 il Comune di Messina ha concesso all’Istituto di Geofisica e vulcanologia di Roma di installare delle strumentazioni di rilevamento dei dati sismografici. Il contratto tra il Comune e l’Ingv prevedeva espressamente che l’istituto mantenesse le aree verdi accessibili alla cittadinanza e ben curate. Da circa 19 anni (da quando l’Ingv non utilizza di fatto le strutture) tutto questo non accade e uno spazio così importante è stato negato a migliaia di cittadini messinesi. Nel 2006, l’allora primo cittadino Francantonio Genovese ribadiva la concessione all’Ingv di questi spazi con la clausola che il verde dovesse essere tenuto in perfetto stato e fruibile alla cittadinanza, ma non accadde nulla. Poco più di un anno fa, nel gennaio del 2012, è stata realizzata una perizia per gli interventi di messa in sicurezza, ringhiere e barriere protettive, interventi di scerbatura, qualche panchina e dei giochi per bambini. Per un totale da investire (a carico del Comune) di circa 20mila euro. Purtroppo, anche questa volta, dopo la firma del 20 gennaio 2012 tutto è rimasto fermo, e ancora oggi questo progetto di recupero del parco è rimasto solo una “scartoffia” impolverata tra gli scaffali di Palazzo Zanca mentre i cittadini continuano a non poter usufruire di questo spazio.
Messina: gli attivisti del Pinelli riaccendono i riflettori sul ‘Parco Aldo Moro’
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