Palermo, Ferrandelli: “Crocetta intervenga per recuperare il casolare in cui fu ucciso Peppino Impastato”

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peppino-impastatoIl casolare dove venne barbaramente ucciso Peppino Impastato non puo’ diventare una discarica a cielo aperto. La memoria di chi si e’ ribellato alla mafia e per questo ha pagato il prezzo piu’ alto non puo’ essere calpestata in questo modo. Rispondo al grido di allarme lanciato da Giovanni Impastato, fratello di Peppino, chiedendo al presidente Crocetta di intervenire personalmente affinche’ quel luogo abbandonato possa diventare proprieta’ della Regione siciliana e patrimonio di tutti i cittadini che credono nella giustizia e nella legalita’, contro ogni forma di mafia”. Lo afferma Fabrizio Ferrandelli, deputato Pd all’Assemblea regionale siciliana e segretario della commissione Territorio e ambiente, il quale ha scritto al governatore Rosario Crocetta per chiedere l’esproprio della proprieta’ per poter intervenire e bonificare l’area circostante. ”Mi sento in dovere di rispondere all’appello lanciato da Giovanni Impastato che ha denunciato il pessimo stato in cui versa il casolare, lasciato all’incuria e all’indifferenza di tutti. Una richiesta legittima, quella di Giovanni, che desidera rispetto per la memoria di suo fratello. Un rispetto che tutti i siciliani dovrebbero pretendere e difendere. L’edificio – spiega il deputato – e’ di proprieta’ di un privato e, dunque, il Comune di Cinisi non puo’ intervenire per la bonifica del terreno e non puo’ effettuare alcun intervento straordinario e ordinario per preservare quel luogo simbolo della nostra memoria”. “Insieme all’assessore comunale di Cinisi Vincenzo Cusimano, che ha gia’ proposto senza esito l’acquisto della proprieta’ da parte del Comune di Cinisi, – dice infine Ferrandelli – abbiamo valutato l’ipotesi di un esproprio da parte della Regione affinche’ si agevoli il processo di riconoscimento di Luogo della Memoria e si provveda alle dovute tutele”.

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