In Calabria invece? Dopo 16 anni di commissariamento le parole dell’assessore regionale all’Ambiente, Francesco Pugliano, sono state chiare: “Il sistema è al collasso e non funziona proprio nulla“. La gestione commissariale ha di fatto restituito un’emergenza ancor più grave rispetto a quella iniziale, e 16 anni non sono certo pochi per risolvere un problema. Mentre la Sicilia si affida a questo tipo di gestione, la Calabria decide di archiviarla e la competenza è tornata proprio nei giorni scorsi alla Regione.
Ma per un sistema ormai al collasso, che unisce in un “insolito destino” Sicilia e Calabria sono tanti gli esempi positivi, da cui prendere esempio. Roccella Jonica in Calabria e Castelbuono in provincia di Palermo tanto per citarne qualcuno.
Il comune jonico nel 2012 è riuscito a differenziare il 70% dei rifiuti raccolti attraverso un nuovo sistema di raccolta “Porta a porta” con la consegna di cinque contenitori in cui separare già nelle case l’umido, la carta e il cartone, il vetro, la plastica e le lattine, il secco indifferenziato. Sono scomparsi, invece, dalle vie cittadine tutti i cassonetti con conseguente maggiore decoro delle vie e, soprattutto, niente più cumuli abbandonati in prossimità degli stessi.
Allora la domanda sorge spontanea: se ovunque la raccolta differenziata ha portato solo benefici perché da noi è stata fallimentare? Non ci riferiamo solo allo scioglimento della Leonia a Reggio Calabria o al fallimento dell’Amia a Palermo, qui i problemi stanno a monte e risiedono nella mentalità dei cittadini. A Reggio, per esempio, la “cattedrale nel deserto” si chiama Isola Ecologica: è gratis (dettaglio rilevante visti i tempi di crisi), servizio cortese e veloce, ma soprattutto utile al fine di non vedere più quei “mostri” dei rifiuti ingombranti abbandonati nelle vie o nelle fiumare; eppure quanti cittadini sono a conoscenza di questo servizio, che continua a funzionare nonostante l’emergenza, e l’hanno utilizzata almeno una volta?
Sognare non costa nulla, ma ora è tempo di agire. E questa volta sul serio.
Nell’attesa auguriamo ai “cugini” siciliani di essere più fortunati con la gestione commissariale.