“In questi undici mesi ho dato tutto. Ma non e’ bastato” dice ancora Leanza. Proprio un anno fa Leanza aveva lasciatol’Mpa di Raffaele Lombardo: “Con Lombardo discutevamo anche per giorni – spiega Leanza – ma alla fine c’era un rapporto forte. Pensavo che mi potessi ritrovare nelle stesse condizioni ma non e’ stato cosi’. Non mi sentivo piu’ a casa mia. Non ce l’ho fatta e me ne sono andato via dal partito. A malincuore. Mi sono fermato subito per non incancrenire i rapporti“. Leanza ha parlato già con il leader Udc Lorenzo Cesa mentre oggi sentirà Pierferdinando Casini: “Lo sentiro’ oggi – dice – cosi’ come sentiro’ gli altri vertici del partito. Ieri sera ho cercato anche Gianpiero D’Alia, il segretario regionale dell’Udc in Sicilia“.
Quando gli chiedono se continuerà ad appoggiare la maggioranza all’Ars, Lino Leanza risponde: “Non sono vincolato a schemi precisi. Con la maggioranza ho sempre un buon rapporto. Ma certamente saremo piu’ liberi“.
“Lavoriamo con la lealta’ che ci ha sempre contraddistinti e poi vedremo – spiega Leanza riferendosi al bilancio che verrà approvato tra oggi e domani in aula – Non abbiamo vincoli di maggioranza. Guarderemo con attenzione e con spirito critico“. Sul nome del nuovo movimento ‘Articolo 4’ spiega: “Ci ispiriamo all’articolo 4 della Costituzione cioe’ che la “Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilita’ e la propria scelta, un’attivita’ o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della societa‘”.