“Non si comprende il motivo di tanta esultanza dato che la società Terna si è sempre dichiarata disponibile a spostamenti all’interno della fascia – scrive in una nota il Coordinamento – ancora una volta Terna vende come concessione una normale razionalizzazione del progetto che non necessità di modifica dell’autorizzazione”.
Si tratta dunque di un misero risultato, o probabilmente un “non-risultato” dell’Amministrazione e delle associazioni di San Pier Niceto, che manifestando il loro entusiasmo per la scelta di Terna, inevitabilmente indeboliscono il fronte della contestazione.
“Registriamo – prosegue la nota – anche l’esultanza di quelle associazioni che quando si doveva contestare il progetto si sono dileguate, dicendo che non era possibile fare nulla e ipotizzando interventi mitigatori (ricoprirsi di gel o piantare chissà quali arbusti vicino ai tralicci); salvo poi scoprire, ad inizio 2013, con la collaborazione di qualche giornalista compiacente, che a Villafranca Tirrena c’erano gli incendi, c’era il dissesto, e bisognava spostare l’elettrodotto. Invitiamo, ancora una volta, tutte le associazioni che hanno a cuore il nostro territorio ad avviare una lotta dura e determinata contro questo progetto chiedendo unitariamente al Governo Regionale un atto di discontinuità che obblighi Terna a fermare i lavori. Abbiamo più volte indicato le criticità rappresentate dall’attraversamento dell’Area ad Alto Rischio di Crisi Ambientale, dalla notevole incidenza ambientale, dalla violazione del Piano Paesaggistico della Regione Siciliana e delle norme del Piano di Gestione delle ZPS- SIC. Abbiamo indicato – conclude il Coordinamento – e sottolineato che ci sono gli strumenti tecnico-giuridici per revocare le autorizzazioni e costringere Terna a fare delle vere varianti che consentano di risolvere le criticità lamentate”.