Barcellona P.g. Intervista esclusiva all’Assessore Cosimo Recupero: “Buon lavoro svolto fino a questo momento dalla Giunta Collica”

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Nominato poco più di un anno fa dal sindaco Maria Teresa Collica, Assessore al Bilancio, al Patrimonio ed altre importanti deleghe, Cosimo Recupero, classe ’71, stimato promotore finanziario, sta svolgendo il suo ruolo di Assessore con dignità, mostrando grande impegno e dedizione. Uomo sensibile e determinato si schiera sempre dalla parte dei più deboli, specie quando questi sono stati privati dei loro diritti. Abbiano deciso di incontrarlo affinché ci illustrasse i risultati e gli sviluppi di questo anno di attività, analizzando in particolare il tema scottante, di cui in questi mesi si è discusso, che è quello della carenza dei fondi che ne limitano gli interventi, per finire al “sogno” chiamato “Patto dei Sindaci”.

Assessore Recupero, un anno di lavoro come Assessore al Bilancio e ad altre importanti deleghe come l’innovazione tecnologica. Che voto darebbe a sé ed alla Giunta Collica?

Personalmente sono soddisfatto delle cose fatte. Mi sento di dire che tutti abbiamo lavorato bene e penso che il voto possa essere alto, ben oltre la sufficienza. Dico questo perché abbiamo tutti lavorato in condizioni difficilissime, soprattutto per quanto riguarda la disponibilità finanziaria e le leggi che in questo periodo stringono gli Enti Locali in una vera e propria morsa”.

Lei parla di difficoltà finanziarie del Comune, ma i vostri predecessori continuano a dire di aver lasciato le casse piene. Dove sta la verità?

“Come sempre la verità sta nel mezzo. Mi spiego. E’ vero che la precedente amministrazione è stata capace, anche con l’aiuto del Sen. Nania, di attrarre risorse. Ma vanno fatte alcune precisazioni. La prima: queste risorse sono arrivate in un periodo di vacche grasse, quando l’economia andava bene, lo Stato incassava tasse e imposte e poteva trasferire risorse agli enti locali. Oggi le cose stanno in maniera ben diversa; prova ne siano i continui tagli ai trasferimenti da parte del Governo centrale e della Regione che mettono sempre più in ginocchio i Comuni e le Province. Seconda considerazione. Le risorse arrivate in città sono, nella maggior parte dei casi, somme vincolate, cioè destinate a progetti specifici e non possono essere utilizzate per altri scopi se non in parte, tramite le anticipazioni di tesoreria. Quando ci siamo insediati, a maggio 2012, le anticipazioni massime consentite al Comune di Barcellona Pozzo di Gotto ammontavano a circa € 7.200.000,00 ed erano già state utilizzate per intero dalla precedente amministrazione che, di quelle anticipazioni, ci aveva lasciato solo € 13.274,00 di saldo disponibile sul conto corrente. Briciole, per un ente così grande. Altra considerazione: l’Amministrazione Nania ha speso somme importanti per opere pubbliche in città senza tenere conto del Patto di stabilità interno, con la conseguenza di ricevere sistematicamente sanzioni per lo sforamento del patto. Negli anni precedenti le sanzioni ammontavano a somme “sopportabili” dall’ente, in quanto erano calcolate come percentuale (il 3%) sulle entrate correnti. Quindi le sanzioni, negli anni passati, non hanno mai superato il milione di euro. Dal nostro insediamento, al contrario, la sanzione è stata portata al 100% dello sforamento stesso. Quando ci siamo insediati tale sforamento era intorno ai 10 milioni di euro e noi siamo riusciti a fermare l’emorragia, riducendo lo sforamento a € 5.260.000,00, che però rappresenta sempre una spada di Damocle sulle casse dell’Ente. La preoccupazione di ridurre questo sforamento, e quindi la relativa sanzione, è la ragione per la quale l’Amministrazione ha frenato sul lancio di nuove opere pubbliche. Di fatto, realizzare opere in queste condizioni significa pagarle il doppio, una volta per pagare le imprese che le realizzano, e una volta per pagare l’equivalente sanzione. Sarebbe irresponsabile e porterebbe l’Ente al dissesto in poco tempo. A questo mi faccia aggiungere che, nonostante l’utilizzo degli oltre 7 milioni di anticipazioni concesse al Comune, noi abbiamo ereditato una situazione debitoria importante nei confronti di ditte e  professionisti che avevano lavorato per l’Ente. Basti pensare che il debito residuo solo con L’ENEL per la fornitura di energia elettrica superava abbondantemente il milione di euro all’atto del nostro insediamento”.

A proposito di fornitura di energia elettrica. Nella conferenza con la città che si è tenuta sabato 25 maggio scorso Lei ha parlato di tagli alla spesa per le forniture di circa € 600.000,00 all’anno. Ci può confermare questo dato?

Sì, posso confermarlo. Noi abbiamo trovato anche in questo campo una situazione davvero pesante. Le bollette del Comune erano arrivate a circa €350.000,00 al mese. Tali costi erano dovuti al fatto che il Comune, scaduta la precedente convenzione con CONSIP e non rinnovata entro il 31 gennaio 2012 dalla passata Amministrazione, il Comune era passato automaticamente al cosiddetto mercato libero in regime di salvaguardia, ovvero ai prezzi più alti del mercato. Questo ha comportato aumenti enormi dei costi per kilowatt, aggravati anche da problemi di vetustà e inefficienza del sistema. Noi, nelle more che CONSIP rendesse disponibile una nuova convenzione, abbiamo tentato di rinegoziare questi prezzi con l’Enel, ma senza successo, anche a causa dell’enorme debito accumulato dal Comune con il fornitore. Non appena CONSIP ha reso disponibile una nuova convenzione, noi abbiamo aderito subito. Pensi che la nuova convenzione con il mercato elettronica si è resa disponibile il 6 dicembre scorso e noi abbiamo aderito l’11 dicembre, appena 5 giorni dopo. Grazie al nuovo fornitore, per fortuna, i costi adesso si sono sensibilmente ridotti consentendoci quindi il risparmio di cui ho accennato, a partire dal febbraio scorso, data alla quale il nuovo fornitore ha iniziato ad allacciare le 368 utenze intestate al Comune”.

Altre cose fatte?

“Tantissime. In materia di innovazione tecnologica, per esempio. Abbiamo ottenuto l’installazione di 4 impianti fotovoltaici ch ci permettono di avere un risparmio in bolletta di mille euro al mese. E’ una goccia nel mare, ma è solo un inizio. Tenga presente anche che questi impianti ci sono stati donati e quindi non abbiamo tirato fuori nemmeno un centesimo per realizzarli. Poi abbiamo ridotto un altro costo importante. Quello dell’IRAP. I Comuni pagano questa imposta, come le imprese. Solo che hanno la possibilità di adottare due diversi metodi di calcolo. In passato veniva utilizzato il più semplice ma anche il più oneroso. Grazie a questa Amministrazione siamo passati al secondo metodo di calcolo, recuperando già €270.000,00 per gli anni 2010 e 2011 e prevedendo di risparmiarne altri 130.000,00 all’anno nei prossimi anni. Poi abbiamo fatto tagli ai fitti passivi, risparmiando circa 50.000,00 euro all’anno ed abbiamo ridotto anche le spese per il contenzioso con tagli stimabili in 280.000,00 euro all’anno. Stiamo anche lavorando all’innovazione tecnologica della città, riorganizzando gli aspetti informatici dell’ente con l’acquisto di nuovi software per gli uffici. Questo permetterà agli uffici di lavorare meglio e con maggiore serenità ed agli utenti di avere servizi più efficienti e veloci. Pensi che presto, quando il sistema sarà avviato, sarà possibile ricevere i bollettini dei tributi comunali via e-mail o verificare on line la propria posizione fiscale. O ancora, per ingegneri e architetti, sarà possibile presentare on line i propri progetti e dialogare con gli uffici via internet, con la possibilità di verificare da casa lo stato della propria pratica.

Ancora. Stiamo lavorando ad un progetto di finanza che dovrebbe permetterci di sostituire tutti i contatori dell’acqua senza anticipare nemmeno un centesimo. Con i nuovi contatori, che saranno elettronici, sarà più facile ridurre le perdite e anche l’evasione di chi non paga. Questo permetterà di ridurre anche il costo delle bollette per i contribuenti onesti, oltre che per quelli con redditi bassi, in quanto sarà possibile calibrare i costi per metro cubo in base ai redditi del nucleo familiare. Inoltre la bollettazione, anziché annuale, potrà essere trimestrale e quindi il peso di ogni bolletta sarà più sopportabile”.

Sogni per il futuro?

Sì, uno. Grandissimo. Si chiama “Patto dei Sindaci”. La delibera è stata presentata in Consiglio Comunale qualche settimana fa ed è passata all’unanimità. Anzi, mi permetta di ringraziare il Presidente Pino e tutti i consiglieri per questo straordinario momento di unità”.

Di che si tratta?

Il Patto dei Sindaci è lo strumento messo a disposizione degli enti locali di tutta Europa per contribuire a raggiungere l’obiettivo 20/20/20, cioè la riduzione entro il 2020 del 20% di emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera, e la produzione di almeno il 20% di energia da fonti rinnovabili. Nei nostri progetti questo importante risultato sarà possibile grazie all’installazione di impianti su tutti gli edifici, la creazione di un impianto di biomasse che si mangerà la parte umida dei rifiuti, consentendo un ulteriore risparmio, la creazione di un sistema di trasporti urbani basato su veicoli a trazione elettrica ed altri interventi di efficienza e riduzione dei consumi. Un vero e proprio sogno, o forse una follia. I prossimi anni ci diranno chi ha ragione.Nelle prossime settimane conto di indire una conferenza aperta alla cittadinanza per raccontare questo sogno”.

La ringraziamo. Buon lavoro.

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