Calabria, il consigliere Antonio Scalzo interviene sul tema ricerca e sviluppo

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In qualità di Vice Presidente della Commissione ‘Attività sociali, sanitarie, culturali e formative’ del Consiglio regionale della Calabria, ho partecipato alla ‘I° Conferenza del Farmaco Biotecnologico nel Mezzogiorno’, svoltasi a Bari alla presenza degli operatori del settore. Un’iniziativa che ha coinvolto anche il Vice Presidente della Commissione ‘Sanità’ della Campania, Anna Petrone, il Vice presidente della Commissione ‘Politiche Sociali’ della Basilicata, Mario Venezia ed il Senatore Luigi D’ambrosio Lettieri, componente della Commissione Igiene e Sanità del Senato”.

E’ quanto rende noto il consigliere Antonio Scalzo (Pd) che sottolinea: “Il convegno ha raggiunto l’obiettivo di riunire in un’unica sede le maggiori competenze del Mezzogiorno nel campo delle imprese biotecnologiche, sottoponendole all’attenzione e all’interesse della politica regionale”.

“Nel corso del mio intervento, dopo aver manifestato il compiacimento per la lodevole iniziativa, ho voluto offrire un quadro di sintesi sulla realtà calabrese, evidenziando come nella nostra regione, le aziende che si interessano di produzione di farmaci biotecnologici – censite da Assobiotech – sono solamente tre, ognuna delle quali impiega meno di cinque addetti. Un dato, quest’ultimo,  che si pone in controtendenza  rispetto ad un mercato che risulta essere, invece, in continua espansione, registrando un fatturato, in Italia, di più di 7 miliardi di euro”.

Secondo Scalzo, inoltre, “nelle attuali condizioni non è possibile pensare ad un serio progetto di ricerca e sviluppo senza aggregare tutte le forze disponibili in campo. Un compito che, certamente, deve far capo alla politica con il coinvolgimento delle imprese e delle Università calabresi”.

Gli ultimi PON Ricerca e Competitività  –  prosegue l’esponente politico – hanno rivelato una grande vitalità sia del tessuto industriale ed economico che dell’Università e della ricerca in Calabria. Molti di questi progetti riguardano la filiera alimentare, anche se non mancano finanziamenti per la produzione, come per i vaccini e gli adiuvanti. Tra i progetti di rilevante interesse rientra anche il Centro Interregionale di Ricerca per la sicurezza alimentare e la salute, istituito presso l’Università di Catanzaro, che è già in fase avanzata di realizzazione. Si tratta di un vero e proprio centro di ricerca che comprende anche un ramo dedicato alle biotecnologie”.

“In Calabria – ha concluso Antonio Scalzo – occorre creare uno strumento che metta assieme competenze e mondo dell’industria, allargandone il campo di interesse ed il raggio d’azione mediante l’interazione con le altre realtà esistenti nelle regioni del Sud”.

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