Disastro Genova, la Procura conferma: ci saranno nuovi indagati. Trovato il corpo dell’ottava vittima

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genova_naveSono tre i nodi sui quali converge l’inchiesta della Procura di Genova sul disastro avvenuto al porto. Il primo è il blocco temporaneo della valvola pneumatica di avviamento. Secondo punto  le comunicazioni tra la plancia di comando e la sala macchine e tra la plancia e la societa’ armatrice e i rimorchiatori. Terzo e ultimo punto la manutenzione dei macchinari e della strumentazione di bordo.  Le indagini per capire cosa effettivamente sia successo quella sera si basano su questi tre aspetti. Attualmente nel registro degli indagati ci sono due nomi: il comandante della Jolly Nero, Roberto Paoloni, e il pilota che era a bordo, Antonio Anfossi, indagati per omicidio colposo plurimo. Ma dalla Procura arriva la conferma: ci saranno altri indagati.

Due sono gli ammiragli scelti per eseguire la perizia sulla nave: Mario Caruso e Claudio Boccolatte. Il Pm Walter Cotugno ha chiesto loro di svolgere accurati accertamenti sull’intero apparato motore e sulla strumentazione. Bisogna capire se si è trattato di avaria, e se è si, quando e perchè si sia verificata. Inoltre, il pm, ha chiesto di controllare anche tutti i documenti di bordo e la loro regolarità. Solo in tal modo, infatti, è possibile verificare se siano state fatte tutte le revisioni che sono previste dalla normativa.

Sono stati acquisiti tutti i tabulati telefonici registrati quella notte tra la Jolly Nero la societa’ armatrice, la Guardia Costiera, i rimorchiatori. Dopo il crollo della Torre i contatti radiofonici sono saltati e i successivi dialoghi si sono svolti tramite cellulare. Ulteriori accertamenti sono previsti presso la compagnia Messina e i Rimorchiatori Riuniti. Oggi tramite una nota, la società armatrice ha dichiarato: : ”Non riusciamo ad accettare che i due rimorchiatori non siano stati in grado di tenere una nave di medie dimensioni come la Jolly Nero”.

La Rimorchiatori Riuniti, ufficiosamente, ha fatto sapere tramite un comandante: ”Dalla nave non e’ arrivata alcuna segnalazione di allarme”. E’ proprioquesto il nodo cruciale sul quale la Procura concentra le proprie indagini: dai dialoghi dei protagonisti della vicenda prima e dopo il crollo della torre si può capire cosa è successo. In questa direzione l’aiuto potrebbe derivare dal registratore digitale delle trasmissioni Vhf dei piloti, che è stato recuperato oggi dai sub nei resti della torre.

Al momento l’ipotesi più accreditata è quella del blocco temporaneo della valvola pneumatica di avviamento. In altre parola non avrebbe funzionato il meccanismo che consente l’inversione della rotazione dei motori, quindi il passaggio dalla marcia indietro alla marcia avanti.

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