Gerbera Gialla, Sonia Alfano in esclusiva a StrettoWeb: “Gli ideali non si svendono e la coerenza non è qualcosa che si baratta. Giusto scioglimento comune di Reggio”

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Incontriamo l’On. Sonia Alfano in occasione del Premio Gerbera Gialla 2013 presso il Teatro Cilea di Reggio Calabria. Il volto stanco di chi è atterrata a Reggio direttamente dagli Usa, nei quali si trovava in missione ufficiale per conto della Commissione Antimafia europea, di cui è Presidente. E’ una donna solare e ci accoglie con un gran sorriso nonostante quella ferita che le è stata inferta 20 anni fa, che ancora non si è rimarginata e forse non guarirà mai. Ci emozioniamo persino noi quando parla del padre Beppe e del sogno della laurea in Giurisprudenza, della Sonia Alfano madre, moglie e figlia e della sua voglia di partecipare al ventennale della Gerbera Gialla nonostante il jet-lag.

Sonia Alfano e Adriana Musella, figlie a cui la criminalità che si chiami mafia o ‘ndrangheta ha portato via il proprio padre. L’importanza di essere oggi qui a Reggio Calabria?

Ci tenevo oggi ad essere qui presente a Reggio Calabria perché con Adriana (Musella, figlia dell’imprenditore ucciso nel 1982 ndr) condivido lo stesso destino di figlia a cui hanno strappato il padre. Il nostro è un dolore che anche dopo 30, 40, 50 anni non può trovare rassegnazione; siamo figlie che hanno dovuto rimboccarsi le maniche e andare avanti da sole facendo fronte alle difficoltà della vita senza la figura di un padre accanto. Non ci siamo piante addosso, ma abbiamo ottimizzato il nostro dolore portando in giro, soprattutto nelle scuole, la nostra esperienza. Non abbiamo nulla da insegnare, ma possiamo raccontare cosa può fare la cattiveria e la crudeltà umana; soprattutto la superficialità della gente, che con il silenzio e l’indifferenza, acuisce il nostro dolore”.

Ritorna in una Reggio Calabria sciolta per “contiguità  mafiosa”, che finalmente ha un nuovo Procuratore.

“Ho molto apprezzato il lavoro dell’ex Ministro degli Interni Annamaria Cancellieri (oggi Ministro della Giustizia nel governo Letta ndr) perché ha portato sulle spalle la responsabilità dello scioglimento del Comune di Reggio. Non è stata una scelta superficiale in quanto questa decisione è frutto di un dossier di infinita precisione e esattezza, di uno screening sulle attività del consiglio comunale e di ciò che gravitava attorno ad esso. La nomina del Procuratore (Federico Cafiero de Raho ndr) accresce la mia fiducia su quanto già fatto dal suo predecessore Pignatone e dai suoi sostituti , che hanno dato un contributo fondamentale per la lotta alla criminalità in riva allo Stretto. Ebbene io non penso che i problemi di Reggio, Palermo, Catania e delle altre città del Sud siano poi così diversi da quelli di Roma, Milano e delle altre città del Nord; qui abbiamo la povertà, lì riciclano i proventi degli illeciti commessi nei nostri territori. Nord e Sud sono uniti da questa sventura; ecco perché la lotta alla mafia deve essere “ad incastro” tra tutte le componenti”.

Parliamo adesso del lavoro che sta egregiamente portando avanti nella commissione speciale CRIM. E’ atterrata solo poche ora fa da Washington dopo aver avviato un dialogo con le autorità statunitensi per contrastare il crimine organizzato transnazionale; risultati e obiettivi raggiunti?

“Durante la missione negli Usa ho incontrato la Dea, l’Ice, Fbi, il Dipartimento della sicurezza interna e quello dell’interno. Ho avuto modo di incontrare il viceministro della Giustizia e uno dei consiglieri di Obama per parlare di criminalità organizzata, riciclaggio, lotta al terrorismo e corruzione. Abbiamo avviato una stretta collaborazione tra la Commissione che presiedo e il governo americano perché, vede, il crimine organizzato transnazionale non conosce barriere o frontiere. Purtroppo noi Italiani abbiamo esportato il peggio del nostro Paese negli Usa, la ‘ndrangheta e la camorra, che ormai hanno un forte radicamento anche oltreoceano. Proprio due anni fa il Presidente Obama ha emanato un piano di contrasto alla criminalità organizzata e tra le quattro priorità una è la lotta alla camorra; in questi giorni abbiamo fornito elementi affinchè l’amministrazione non sottovaluti il problema ‘ndrangheta. Sebbene la Commissione è di recente istituzione già grandi risultati sono stati raggiunti e mi auguro di raggiungerne di nuovi”.

E’ d’obbligo un passaggio sulla politica interna italiana. Nel 2008 si è candidata alla Presidenza della Regione Siciliana con la lista “Amici di Beppe Grillo con Sonia Alfano Presidente”, ottenendo quasi 70.000 consensi: il suo rapporto con il M5S di oggi?

“I rapporti con alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle sono ottimi; molti di loro li conosco da 5 anni in quanto hanno lavorato con me. Hanno sicuramente imparato qualcosa dal mio ufficio, ma se vuole sapere se sento Beppe Grillo, bhè, la risposta è NO“.

Suo padre, Beppe Alfano, era un uomo di Destra; quella di Borsellino tanto per intenderci. La Destra  attuale ha mai richiesto una Sua candidatura, ci ha mai pensato o mondi troppo distanti ormai?

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“Io sono cresciuta in una famiglia di Destra e ho sempre rivendicato l’appartenenza di mio padre, ma quella attuale è una pseudo-destra, che ha demolito i propri ideali. Con alcuni esponenti non potrei avere nulla a che fare perché molti di loro non navigano in buone acque, anzi. Per quanto riguarda il contesto siciliano conosco personaggi, che non sono stati assolutamente vicini a mio padre, anzi gli hanno fornito consigli per convincerlo a deviare le sue attenzioni, quindi con questa gente non potrei avere nulla a che fare. Gianfranco Fini è uno di quelli con cui continuo ad avere buoni rapporti; è stato vicino alla mia famiglia sin dalla morte di mio padre. Per quanto riguarda le richieste di candidatura ne ho ricevute in modo trasversale, anche da partiti impensabili, però la mia storia e soprattutto la mia coerenza m’impongono di portare a termine il lavoro al Parlamento europeo e alla Presidenza della Commissione Antimafia e m’impongono, laddove dovessi decidere di servire nuovamente il popolo italiano, una seria riflessione. Gli ideali non si svendono e la coerenza non si baratta“.

Lei ha lasciato l’università subito dopo la morte di Suo padre per dedicarsi “anima e corpo” all’impegno dell’antimafia. Oltre ad essere un politico è anche una madre e una moglie: che ne pensa, invece, di coloro che dell’antimafia ne hanno fatto un mestiere?

“Chi ha fatto questa scelta evidentemente non ha vissuto la cattiveria della mafia sulla propria pelle: fare proclami è facile, mentre fare i conti quotidianamente con i ricordi, che ti riportano ogni giorno con la testa a quello che ti è successo, è un’altra cosa. Io, in realtà, non ho lasciato gli studi solo per dedicarmi all’antimafia, il vero motivo è più semplice. Dopo la morte di mio padre mia madre è rimasta sola con tre figli e per circa 1 anno e mezzo non abbiamo percepito la pensione e mia madre non riusciva a mantenere da sola la famiglia. Sono andata a lavorare, poi mi sono sposata e così è stato sempre più difficile riprendere gli studi; tuttavia il mio sogno sarebbe quello di trovare 2 ore la notte per studiare e dedicare la laurea a mio padre e a mia madre, che tanto ci tenevano”.

L’ultima domanda. L’augurio che Sonia Alfano rivolge ai lettori di StrettoWeb.

“L’augurio che rivolgo ai lettori di StrettoWeb è quello di avere il coraggio di voltare pagina e tale coraggio, che è più una speranza, deve emergere nella cabina elettorale soprattutto per le regioni del Sud. Il cambiamento deve partire da noi, non apprezzo i colonizzatori, quelli che disprezzano tanto il Sud, ma guarda caso l’estate vengono a trascorrerla qui da noi“.

La cerimonia di premiazione della Gerbera Gialla sta iniziando; lasciamo l’On. Alfano e la ringraziamo per il momento che ci ha dedicato . Anche noi abbiamo qualcosa da augurarLe: in primis di raggiungere nuovi traguardi con la Commissione Antimafia europea, ma soprattutto un forte in bocca al lupo per la carriera universitaria che, ne siamo certi, riuscirebbe a concludere egregiamente.

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