La nota dell’on. Rosanna Scopelliti sui lavoratori LSU-LPU in Calabria

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L’On. Rosanna Scopelliti, deputato calabrese del Popolo della Libertà, comunica di aver depositato una interrogazione al Governo chiedendo provvedimenti celeri a tutela degli oltre cinquemila lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità calabresi.

“I lavoratori LSU-LPU – è scritto nell’interpellanza – rappresentano una risorsa importante, un insieme variegato di saperi, professionalità, maestranze,manodopera, indispensabili per la garanzia di essenziali servizi da erogare ai cittadini e sul quale bisogna investire in termini di valorizzazione e riconversione”. “Migliaia di lavoratori – continua la deputata – sono stati avviati in Calabria in progetti per lavori socialmente utili e di pubblica utilità, che quasi subito sono rientrati nelle normali attività degli enti utilizzatori e ancora oggi, per legge, gli LSU sono soggetti che forniscono forza lavoro alle Amministrazioni locali, ma non hanno un contratto ‘strictu sensu’ di lavoro e non hanno mai goduto di copertura previdenziale, nonostante il loro impegno lavorativo non sia diverso da quello del personale cosiddetto ‘di ruolo’ degli enti utilizzatori”. Sottolinea Rosanna Scopelliti: “nel corso degli anni gli LSU hanno sopperito alle carenze di organico nella realizzazione ed erogazione di attività e servizi, acquisendo competenze notevoli e realizzando servizi oggi ritenuti indispensabili dai cittadini beneficiari”. Per tanto, la parlamentare chiede al Governo “con quali tempi e in che modo intenda porre fine al grave meccanismo di utilizzo di lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità che vede di fatto lo Stato incentivare e finanziare un sistema di precarietà legalizzata”. In quanto, secondo Scopelliti, “la situazione di precarietà di questi lavoratori – motiva l’interpellanza – inserita in un contesto ad alto tasso di disoccupazione, squilibrio sociale e di grave crisi economica e produttiva come quello calabrese rischia di far saltare i già tenui equilibri sociali e di ordine pubblico della Calabria, mentre aumentano le iniziative di lotta dei lavoratori”.
Da qui la richiesta della giovane deputata calabrese, che chiede al Governo: “quali interventi intenda adottare per favorire lo svuotamento del bacino e la stabilizzazione dei precari, ad esempio mediante progetti di stabilizzazione (con mobilità) anche negli uffici periferici ministeriali e del Parastato” e “se intenda questo Governo, come già sollecitato dalla piattaforma unitaria del sindacato calabrese, promuovere con sollecitudine per i lavoratori LSU-LPU il riconoscimento dei benefici di cui all’art. 50 della legge 289/2002 (pensionamento anticipato) e previdenziale, contributivo ed assicurativo per tutto il periodo di utilizzo”.

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