Palermo, l’università vara un piano anticorruzione che prevede la rotazione periodica del personale

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E’ l’ultima novità dell’Università di Palermo: un piano anticorruzione, che possa mettere fine ad abusi e comportamenti illeciti da tutte le attivita’, scientifiche, formative ed amministrative. E’ stato approvato dal Consiglio di amministrazione dell’ateneo in anticipo sul varo a livello centrale del Piano nazionale anticorruzione. Tale documento prevede la formazione dei dipendenti e un sistema di rotazione periodica del personale. Inoltre, verranno messi in atto controlli serrati sui concorsi e gli appalti. Il piano è stato illustrato oggi durante una conferenza stampa, dal rettore Roberto Lagalla, dal direttore generale Antonio Valenti, dal dirigente dell’Area affari generali e legali, Sergio Casella. Quest’ultimo è stato nominato responsabile della prevenzione della corruzione e ha predisposto il piano d’intesa con i vertici dell’universita’ e con il supporto di uno staff di esperti e funzionari.

Gli uffici dell’ateneo sono stati classificati poi in base a diverse fasce di rischio. Ad esempio, ad alto rischio sono il dirigente dell’area patrimoniale e negoziale, il direttore, il presidente e i responsabili dei centri di gestione, ossia i soggetti che si occupano di procedure d’appalto per lavori, forniture e servizi, i dirigenti delle aree dell’amministrazione centrale e i presidenti, i direttori, i responsabili amministrativi dei centri di gestione.

Secondo l’impostazione del piano, il responsabile anticorruzione deve proporre al direttore generale, dopo averla concordata con con i dirigenti, la rotazione periodica dei dipendenti “mantenendo continuita’ e coerenza degli indirizzi e le necessarie competenze delle strutture“.

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