E un lunghissimo applauso ha accompagnato il feretro di Agnese Borsellino all’uscita dalla chiesa. La bara, portata a spalla anche dal figlio Manfredi, sara’ tumulata nel cimitero di Santa Maria di Gesu’. In chiesa, a fianco dei figli Manfredi, Lucia e Fiammetta, i fratelli del magistrato, Rita e Salvatore.
”Ha senso combattere i mafiosi che sparano se non si combattono i loro mandanti politici?” E’ la domanda con cui ha esordito il sindaco di Palermo Leoluca Orlando entrando stamattina nella chiesa in cui si celebrano i funerali di Agnese Borsellino. ”Una domanda – ha detto il primo cittadino – che e’ uno stimolo a non fermarci e a continuare a chiedere che verita’ e Giustizia siano finalmente fatte”.
”La signora Borsellino – ha detto Orlando – ha continuato a chiedere, con la pacata e civile fermezza che ha contraddistinto tutta la sua vita, verita’ e giustizia per la morte del suo compagno. Ha continuato a battersi, scontrandosi contro inaccettabili silenzi e omerta’ di Stato, perche’ sia fatta luce e siano colpiti i responsabili della ignobile trattativa fra Stato e mafia che ha portato alla morte di Paolo Borsellino.”
Secondo Antonio Ingroia, Agnese Borsellino ha mostrato durante tutta la sua vita quella “tenacia e forza che l’ha sempre contraddistinta, chiedendosi fin all’ultimo quella piena verità che non siamo riusciti a darle ancora”. “Il suo impegno di vita – ha proseguito Ingroia – è quello che l’ha aiutata nei momenti difficili della sua vita a stringere i denti”. Poi il magistrato ha commentato i numerosi messaggi di cordoglio giunti dal mondo istituzionale, sottolineando come: “Nei momenti di commozione per questi fatti, tutti piangono sulle bare dei morti. Quando si è vivi non c’è altrettanto impegno ad andare incontro alle richieste che vengono dai vivi. Agnese – ha concluso – da viva proseguitva quella ricerca di verità che Paolo aveva portato avanti da vivo“.