Il nuovo Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti scelto dal premier Enrico Letta, Maurizio Lupi (Pdl), si è sempre schierato in favore di ogni iniziativa collegata al progetto delle grandi opere; la Tav in primis, ma anche il Ponte sullo Stretto di Messina. Da Ministro, Lupi, sul fronte Ponte, non si è ancora sbilanciato in modo diretto, ma pochi giorni fa in occasione della presentazione della relazione annuale della Consob dichiarava: “le risorse destinate alle infrastrutture non possono esse più considerate un costo ma sono un investimento per un sistema paese come il nostro”.
La fragile stabilità del nuovo Governo Letta richiama senza dubbio alla prudenza, in quanto è difficile riuscire a mettere d’accordo i due poli che per anni si sono dati “battaglia” alle camere, ma dalle recenti dichiarazioni del neo-ministro Lupi si possono scorgere degli orizzonti favorevoli alla proposta del ponte fra Scilla e Cariddi. Inoltre, è da considerare che anche la sinistra Italiana negli anni ha cavalcato il progetto del Ponte, tanto che D’Alema nel Cipe del 1999 ha approvato il progetto preliminare, e lo studio d’impatto ambientale, dando l’ok del suo governo.
“Appare poco plausibile il corridoio Helsinky-La Valletta – dichiara in una nota ufficiale Pietro Ciucci – senza un collegamento stradale da Napoli in poi”. Nella proposta dell’Ue “non viene specificato come collegare la Calabria alla Sicilia e rimane quindi la necessità di un ponte sullo Stretto: ferroviario, ma anche stradale”.
“La proposta della Commissione Europea CEF individua quali sezioni predefinite del Corridoio la ferrovia Napoli-Reggio Calabria e Messina-Palermo e via mare Palermo-Valletta. Non viene specificato come collegare la Calabria alla Sicilia e rimane quindi la necessità di un ponte sullo Stretto: ferroviario, ma anche stradale”, ha spiegato Ciucci – riferisce la nota – intervenendo oggi al congresso nazionale della Fit-Cisl a Cagliari sul tema delle reti TEN-T. “Il progetto – ha continuato l’amministratore unico di Anas – consiste di un ponte misto e lungo – su una distanza di 3.3 km tra i due piloni principali – sullo Stretto di Messina che collegherà l’isola più popolata del Mediterraneo (5 milioni di abitanti) al resto dell’Europa. Questo collegamento rappresentera’ un caposaldo infrastrutturale per l’Europa le cui dimensioni sono paragonabili a quelle del ponte Oresund”.