“Occorre creare una cultura dell’accoglienza e indirizzarsi nel medio periodo – prosegue – ad un’ampia gamma di opportunità alternative come il turismo culturale- religioso, il turismo enogastronomico o il turismo termale, che consentano di diversificare l’offerta puntando ad un turismo totale“.
“La Calabria – conclude Scilipoti – ha una posizione geografica strategica che le consente di essere considerata, a pieno titolo, la porta d’accesso turistica e commerciale dell’Europa e dell’Africa, istituzioni e operatori privati del settore devono confrontarsi su quale sia la strategia migliore da adottare affinchè, sfruttando questo punto di forza, il rilancio del sistema economico calabrese parta proprio da una migliore e più capillare offerta turistica regionale“.