“Stefania Petyx -prosegue Crocetta- conosce bene il suo mestiere e sa come si fa a chiedere le interviste alle persone e sa anche che la mia scorta, per i noti problemi di sicurezza che io ho, non si fermerebbe mai all’uscita di Palazzo d’Orleans o dei Normanni, data la pericolosita’, per me, di tali luoghi. E’ stata dunque una vera e propria pugnalata alle mie spalle senza diritto di replica e su una notizia totalmente falsa”. “Per il resto –continua il comunicato di Crocetta- la mia posizione sul Muos e’ estremamente chiara e sono stati altrettanto chiari i miei comportamenti, che probabilmente saranno piu’ noti al povero bassotto, costretto a stare per ore al freddo ad attendere uscita della mia macchina piuttosto che alla stessa Petyx. I fatti parlano chiaro, il Ministero della Difesa Italiano mi ha citato in tribunale per richiedere dai primi di aprile, 25 mila euro al giorno per risarcire la Difesa, del danno, che avrebbero ricevuto per effetto della mia ordinanza e la conseguente revoca dei lavori. Se tali lavori fossero in corso, come afferma la Petyx, si faccia condurre dal suo bassotto ad attendere qualche altro, magari a Roma o magari vicino a qualche base, per chiedere conto di quei lavori, ma non inventi notizie perche’ dal primo giorno che mi sono insediato mi sono battuto con coraggio contro questa istallazione, fino a prendermi rischi personali per la decisione di revoca. Se poi -conclude Crocetta- Stefania Petyx mi vuole intervistare, mi chiami e le rilascero’ volentieri tutte le interviste che vuole, anche perche’ il suo bassotto mi e’ davvero molto simpatico“.
Sicilia, presidente Crocetta: “Non ho mai rifiutato interviste sul Muos a Striscia”
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