Afghanistan, attentato Farah, ministro Mauro: “La Rosa si è comportato da eroe, sacrificando la propria vita per i compagni”

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Il maggiore Giuseppe La Rosasi e’ comportato da eroe, sacrificando la propria vita per salvare quella dei suoi compagni”. Lo ha affermato il ministro della Difesa, Mario Mauro, informando la Camera sull’attentato di sabato scorso in Afghanistan. Giuseppe – ha ricordato il ministro – era “un bersagliere”, “un servitore dello Stato” ma anche “un esperto delle missioni internazionali all’estero e dei rischi di questo eroico lavoro”: “anche in questa occasione aveva voluto essere in prima linea, in difesa della democrazia e della liberta’ in quel tormentato Paese”.  ‘‘Giuseppe, come tutti i nostri militari era pienamente consapevole dell’importanza di partecipare alle nostre missioni internazionali, come quella in Afghanistan, che hanno finalita’ di pace e ricostruzione civile”.
Nell’esprimere il nostro cordoglio per la morte di un nostro militare in Afghanistan, il capitano Giuseppe La Rosa, dobbiamoriflettere sul significato di questa nostra missione e piu’ in generale dell’impegno in quel Paese. Dobbiamo domandarci cosa stiamo a fare inAfghanistan, dal momento che non abbiamo in quel Paese alcun vitale interesse in discussione, eccezion fatta per il rapporto che ci lega agli Stati Uniti”. Lo afferma il deputato della Lega Nord, Nicola Molteni. E’ necessario chiedercelo perche’ le morti degli ultimi mesi ci sembrano purtroppo inutili. Dire oggi che ci si batte per la modernizzazione e democratizzazione dell’Afghanistan e’ nel migliore dei casi un’illusione, nel peggiore una menzogna. Dobbiamo chiarire una volta per tutte cosa ci induce ad assumerci una responsabilita’ che iniziano a diventare troppo pesante, e va fatto prima che si debba nuovamente spiegare con parole stantie a qualche altra mamma dolente perche’ suo figlio ha perso la vita”.

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