Di Landro, relazione-choc: a Reggio quadro “oscuro e inquietante”

StrettoWeb

A Reggio Calabria c’è un quadro “oscuro ed inquietante”; sono queste le parole utilizzate dal Procuratore Generale, Salvatore Di Landro, per spiegare il clima che regna in città dal 2010, precisamente dal 3 gennaio di quell’anno quando fu piazzata una bomba davanti alla Procura.

Da quel giorno tutto è cambiato e Di Landro lo vuole far sapere al Consiglio Superiore della Magistratura, alla Procura generale presso la Corte di Cassazione  e al Ministro della Giustizia inviando una relazione-choc di circa 30 pagine.

30 pagine di fuoco, a quanto sembra, in cui il PG racconta la propria verità anche alla luce delle accuse mossegli da Nino Lo Giudice all’interno del suo memoriale e della sua profonda convinzione, ormai divenuta certezza, che l’ex pentito non fosse mai stato attendibile.

Ma Di Landro non si ferma qui e nella sua relazione parla anche del clima pesante, che la stessa magistratura reggina ha vissuto nell’ultima fase dell’era Pignatone e nel periodo di vacatio prima dell’arrivo di Federico Cafiero de Raho.

Se già il memoriale di Lo Giudice aveva sortito i primi effetti, adesso la relazione-choc di Di Landro ha definitivamente sollevato il polverone nelle aule del Ce.Dir.

Si dovrà fare chiarezza su quel che è successo prima dell’arrivo di De Raho e solo un intervento dei massimi organi della giustizia italiana potrà essere d’aiuto.

Condividi