Nel corso della “visita” sono emerse alcune criticità, alle quali, il Presidente di Ecologia Oggi e il referente Arpa, si sono impegnati a prendere provvedimeti: le tre centraline presenti a Gioia Tauro, Polistena e Laureana, utili a monitorare la qualità dell’ambiente della Piana, attualmente non funzionanti, saranno sistemati a giorni, il “forno” centrale non funzionante da giorni per manutenzione, sarà attivo tra pochi giorni.
Gli ingegnieri di Ecologia Oggi, i quali hanno ereditato dalla francese Veolia la gestione del Termovalorizzatore, hanno spiegato: “Le normative sull’impatto ambientale vengono rispettate. Abbiamo ereditato una situazione non facile dopo la fuoriuscita della vecchia gestione”. Ed ancora “l’impianto di Gioia Tauro è una vera e propria centrale elettrica, la quale, a pieno regime, produce energia che viene immessa nel circuito dell’energia nazionale”. E’ opportuno sottolineare un punto: l’impianto è “a pieno regime” pochi mesi l’anno, quindi il tutto viene “sfruttato” a metà.
Il consigliere Longo, con l’urbanista Romeo, nel corso della visita, chiedono ai tecnici “come sia possibile che in prossimità dell’impianto la mortalità tumorale sia estremamente alta e che manchi un Registro Regionale dei Tumori?”. La risposta laconica del presidente Guarascio:“In mancanza di un’analisi epidemiologica non possiamo rispondere. Per i nostri parametri tutto è a posto”. Sta di fatto che, negli ultimi anni, vi è stata un impennata di malattie nella Piana di Gioia Tauro.
L’ispezione, durata oltre tre ore, “sarà ripetuta periodicamente” dice Longo, “per fare nuove valutazioni allorquando il termovalorizzatore sarà a pieno regime”.
Sembra alquanto grottesco che, il proprietario dell’impianto, la Regione Calabria, non abbia partecipato all’ispezione.