La Corte dei Conti segnala l’anomala gestione dei conti pubblici siciliani. Il debito di fine 2012 supera i 5 miliardi

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L’indebitamento diretto della Regione a fine 2012 si e’ attestato al notevole importo di 5 miliardi e 385 milioni di euro che, pur contenuto nei limiti della vigente normativa contabile, desta preoccupazione sia in relazione al continuo aumento degli oneri per il servizio del debito, pari a 490 milioni di euro nel 2012 destinati a lievitare per via dei mutui attivati nello stesso anno, sia per i risultati dell’indicatore del debito regionale “pro capite” che ha raggiunto un valore di 1.077 euro. Il rendiconto del 2012 contabilizza un avanzo complessivo di 6 miliardi 332 milioni di euro che, rispetto all’esercizio precedente, 8 miliardi e 198 milioni, segna un decremento di circa il 23%”. E’ “l’anomala gestione” dei conti pubblici siciliani segnalata dalla Corte dei Conti regionale nel corso dell’udienza pubblica per il giudizio di parificazione.  “Si esprime una valutazione essenzialmente negativa circa l’adeguatezza della quantificazione operata sui fondi appostati in bilancio per sopperire ai rischi indicati, il cui impatto potrebbe seriamente compromettere in futuro gli equilibri di bilancio“. Si legge ancora nel giudizio di parificazione della Corte dei Conti siciliana in merito alla costituzione del fondo indisponibile “che, non avendo subito medio tempore essenziali mutamenti, ha dato vita fino ad oggi ad una grande massa di residui attivi per circa 3 miliardi 574 milioni di euro per entrate tributarie sulle quali persiste il rischio di inesigibilita’“. Il giudizio espresso dal presidente delle sezioni riunite in sede di Controllo Maurizio Graffeo, ha duramente bacchettato la politica regionale richiamando “la responsabile attenzione del governo e dell’Assemblea ad affrontare la questione nel piu’ breve tempo e comunque entro al fine dell’anno 2013“.

Preoccupa a fronte dell’accertata mancanza di stabili fonti di finanziamento del maggior impegno finanziario per la crescente incidenza della quota di compartecipazione regionale della spesa sanitaria ormai fissa al 49,11 per cento“. Secondo la relazione della Corte dei Conti la spesa sanitaria risulta nel 2012 pari a 9 miliardi e 388 milioni con una riduzione di circa 403 milioni rispetto al dato del 2011. “Detraendo dal totale degli impegni regionali, pari a 18 miliardi e 536 milioni, si rileva come la spesa sanitaria assorba nel 2012 il 52,27% dell’intera spesa regionale”. “La compartecipazione alla spesa sanitaria e’ invece di ben 4 miliardi e 224 milioni, 21 milioni in piu’ rispetto al 2011, importo che assorbe il 52 per cento circa del complesso delle entrate tributarie della Regione”.

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