Gratteri, insieme al giornalista Antonio Nicaso descrive pagina per pagina con attenzione e dedizione i dieci comandamenti della ‘Ndrangheta attraverso testimonianze , pensieri e riflessioni di chi l’ha difesa, ma anche attraverso le intercettazioni di chi l’ha tradita.
Sulla copertina del volume tre scimmie: non vedo, non sento e non parlo, ma in realtà il suo ultimo libro dimostra che i mafiosi parlano eccome. “Dopo Fratelli di Sangue -spiega Gratteri- è il miglior libro che abbia mai scritto, soprattutto dal punto di vista scientifico. Per la prima volta in queste pagine si descrivono persino i tic, le ossessioni, le fobie che tormentano gli ‘ndranghetisti, che entrando sino ai globuli rossi”.
Un ultimo pensiero, su domanda di un giornalista, Gratteri lo rivolge ai giovanissimi in generale, a quelli lametini che affollano il festival Trame in questi giorni, ma anche a quelli che ancora guardano al tema dell’educazione alla legalità con diffidenza o peggio ancora con indifferenza: “Il mio approccio con i giovani studenti, da uomo in primis e non solo da magistrato, abituato a confrontarmi sempre con loro nelle scuole, è ribadire che non è per nulla conveniente delinquere. Questo non lo spiego parlando di morale, di etica, elencando ciò che è giusto e ciò che non lo è, ma piuttosto indicando solo ciò che è conveniente, con esempi pratici e concreti, augurandomi che possano estrapolarne il meglio. Perché i ragazzi di oggi sono sono addomesticati a valutare il mondo solo da ciò che si ha e non da ciò che si è.”